Autostrada del Sud - Deviazioni #6 - una contro-lista
Deviazioni è la rubrica di Autostrada del Sud che cambia strada rispetto al solito percorso e parla di libri che mi sono piaciuti e che tengo in un angolo speciale della mia carriera di lettrice, per motivi puramente personali e assolutamente di parte. Esce senza una cadenza precisa. Le puntate precedenti si possono leggere QUI, QUI, QUI, QUI e QUI.
Mentre scrivevo Tiresia, il podcast sulla letteratura queer targato Emons Record, mi sono chiesta quanto definire certi libri “letteratura queer” aiutasse a mettere in risalto alcune storie e alcune persone che quelle storie le avevano scritte e quanto invece l’etichetta non risultasse ghettizzante, non chiudesse in un recinto stretto qualcosa che per eccellenza non ha recinti. La definizione di un genere (se poi la letteratura queer sia un genere a sé andrebbe argomentato e valutato) porta quasi sempre a una gerarchia, spesso sbagliata o inesistente, ma messa sulla carta (o sulla voce) e nominata.
Come per ogni ambito di azione e ricerca, l’etichetta, la nominazione, serve a portare alla luce qualcosa, a farle avere riconoscimento e legittimità. Serve - anche - a tracciare rappresentazioni e percorsi. Per questo motivo ho capito che definire letteratura queer quelle storie non creava un sottoinsieme, non le poneva un gradino sotto qualcosa, bensì creava un gradino nuovo e dava a chiunque la possibilità di salirlo con coscienza.
Giugno è il mese del pride. Ovunque potete trovare articoli sui libri queer da leggere in questi trenta giorni, le migliore serie, i migliori podcast (*wink wink*). I libri queer, i podcast queer, le serie queer non vanno ovviamente letti, ascoltati, guardate solo a giugno, mi pare superfluo dirlo. Così come sarebbe il caso di ricordarci che esistono diritti sacrosanti anche nei restanti undici mesi. Ma detto questo, mentre leggevo alcuni di questi articoli ho pensato di fare una contro-lista, che non vuole essere snob, bensì una lista che prova a uscire dal seminato più conosciuto, dal sentiero più battuto. Mi pare cioè che si dia quasi sempre spazio alle stesse storie, molto occidentali, molto bianche, molto maschie, molto cis. Mi pare, insomma, ci si sia incistiti ancora di più sugli stessi libri, come se non esistessero nuove rappresentazioni, nuove storie, nuovə autorə che abbraccino più identità, che si intersechino con altre religioni, territori, culture.
Per questo motivo la puntata di oggi vuole essere una puntata su libri queer che meritano di essere guardati, nominati, letti, consigliati. Libri che potresti non conoscere e che proviamo a tirare fuori dall’armadio. E siccome volevo che fosse una selezione corale, ho chiesto a due persone che stimo di darmi una mano.
Tristan Guida è natə nel 1989, è una persona non binaria trans-masc e usa pronomi neutri e maschili. Su Instagram (@giu_stap_punto), su Medium (tristanguida.medium.com) e Telegram (t.me/embracethefemme) scrive di identità di genere, body liberation e transfemminismo.
Alice Rossi ha fatto studi di arabistica a Genova, Venezia e Damasco. Poi, però, è finita a lavorare come editor di un magazine americano a Milano. Oggi si circonda più che può di libri, molti dei quali di poesia.
Questi sono i libri che abbiamo scelto. Speriamo vi piaceranno.
Karin Boye, Crisi, Aracne. Traduzione di E. Tiozzo.
Karin Boye è stata un’autrice svedese nata nel 1900 a Göteborg e morta suicida ad Alingsås nel 1941. Viene considerata una delle più importanti scrittrici svedesi della prima metà del ‘900. Crisi è la sua opera più autobiografica, ambientata a Stoccolma nei primi anni ’20, durante un anno di studi all’Istituto Magistrale femminile. E’ un libro drammatico ed è il resoconto della resa dei conti con i pregiudizi della morale borghese e con i valori etici della religione nel momento della scoperta della propria diversità sessuale.
Dola De Jong, L’albero e la vite, La nuova frontiera. Di prossima pubblicazione.
Un libro del 1951 che arriva finalmente in Italia. Una storia lesbica avvincente che racconta due donne combattute tra desideri e tabù negli anni precedenti l'occupazione nazista di Amsterdam. Erica è una giornalista che ha relazioni intense con donne diverse, Bea una timida giornalista che si trova alle prese con una nuova attrazione ma anche con la vergogna e la negazione. Quando scopre che Erica e un membro della resistenza olandese e che è per metà ebrea - e quindi in pericolo - affronta i suoi sentimenti in modo nuovo.
Lou Sullivan, We both laughed in Pleasure, Nightboat Books.
Il libro raccoglie i diari di Lou Sullivan - autore e attivista transgender - dagli anni ‘60 all'inizio degli anni ‘90; racconta “la vita interiore di un uomo gay trans che si muove attraverso i mutevoli costumi sociali, politici e medici della seconda metà del 20° secolo”. Sullivan ha tenuto diari completi dall'età di undici anni fino alla sua morte per AIDS a trentanove anni. “Sensuali, lascivi, stimolanti, quotidiani e poetici, i diari complicano e sconvolgono le narrazioni trans normative. Le voci di ventiquattro diari rivelano la complessità di una figura affascinante e coraggiosa.”
Taymour Soomro, Other Names for Love, Farrar, Straus and Giroux. (In uscita negli Stati Uniti a luglio 2022)
Un ragazzo di sedici anni che vorrebbe trascorrere l’estate a Londra dalla madre e che si ritrova invece costretto dal padre in Pakistan, nella tenuta feudale della famiglia nell'entroterra. Qui il genitore spera che il figlio - dal carattere sensibile - possa apprendere i valori per lui importanti: il lavoro, il dovere, il potere, la famiglia. Chiede aiuto ad Ali, un adolescente locale, sperando che la sua presenza si riveli istruttiva. Tra i due ragazzi, però, nasce un’attrazione divampante. Anni dopo Fahad tornerà in Pakistan e farà i conti con i vecchi fantasmi e con la sua terra. Una storia di desiderio ed eredità ambientata in una terra travagliata.
AA.VV, Nonbinary: Memories of Gender and Identity, Columbia University Press.
Una raccolta di personal essays di persone non binarie pubblicata nel 2019. “What happens when your gender doesn’t fit neatly into the categories of male or female? Even mundane interactions like filling out a form or using a public bathroom can be a struggle when these designations prove inadequate. In this groundbreaking book, thirty authors highlight how our experiences are shaped by a deeply entrenched gender binary.”
Imogen Binnie, Nevada, MCD x FSG Originals.
Un cult della letteratura transgender, finalista per il Lambda Literary Award for Transgender Fiction, finalmente tornato quest'anno in libreria in un’edizione rivisitata. Racconta di Maria Griffiths, una donna trans che lavora in una libreria dell'usato a New York, ama molto la bicicletta e poco la sua ragazza. La storia di una donna disinnamorata e di un viaggio attraverso il Paese. Una storia di formazione, un classico.
Rita M. Brown, La giungla di fruttirubini, ES. Traduzione di M. Anzil.
Di questo libro cult degli anni ‘70 riporto qui solo una frase a monito per tutt*: "Una volta provato com'è con le donne, gli uomini diventano una barba tremenda. Non sto cercando di denigrarli, a volte come esseri umani mi piacciono, ma sessualmente non dicono niente. Direi che se una donna non ha provato altro, si può anche pensare che non è male". La giungla di fruttirubini è la storia di una "educazione sentimentale" al femminile.
Robert Jr. Jones, I profeti, Frassinelli. Traduzione di Katia Bagnoli.
Robert Jr Jones - nato e cresciuto a New York, è abbastanza noto in nordamerica per aver fondato la community online “Son of Baldwin”, in prima linea nella lotta per i diritti civili. I profeti è il suo romanzo d’esordio, è la storia d’amore due giovani schiavizzati in una piantagione del profondo sud. Evoca ferocemente le voci degli schiavisti e degli schiavi per raccontare la storia d’amore tra due uomini; un romanzo che parla del dolore e della sofferenza dell'eredità, ma che è anche pieno di speranza.
Andrea Abi-Karam, Villainy, Nightboat Books.
Attivista/cyborg trans, poeta-performer, punk, Andrea Abi-Karam scrive poesie così vive che leggerle su un divano sembra quasi fuori luogo. Dopo bisogna per forza uscire, portarle nelle strade e lottare. Distruggerle, se necessario, per ricostruire tutto. “Poesie punk incarnano l'azione diretta e invitano il pubblico nello slittamento pieno di desiderio tra sesso pubblico e dimostrazione.”
Billy-Ray Belcourt, Storia del mio breve corpo, Edizioni Black Coffee. Traduzione di Sara Reggiani.
”Con questo memoir in frammenti Belcourt traccia la propria storia personale nel tentativo di riconciliarsi con la realtà in cui è venuto al mondo. Inaugurate da una lettera a nôhkom, la nonna con cui l’autore è cresciuto nella riserva della Driftpile Cree Nation, in Canada, queste meditazioni ci invitano a esplorare la realtà di un’esistenza queer e il mondo spezzato in cui le popolazioni indigene ogni giorno si muovono. Belcourt ce ne illustra le contraddizioni, svela i soprusi subiti per mano dei colonizzatori e valorizza la gioia che, ciononostante, continua a sbocciare. Tra prime infatuazioni e delusioni amorose, sperimentazione sessuale e desiderio d’intimità, scopre nella scrittura uno strumento per sopravvivere ed elaborare la propria complessità. Storia del mio breve corpo non è solo una profonda riflessione su memoria, genere, rabbia, vergogna ed estasi, ma anche un viaggio emotivo che apre gli occhi su una realtà troppo spesso dimenticata e uno sguardo ottimista verso il futuro delle popolazioni native.”
Maia Kobabe, Gender Queer: A Memoir, Oni press.
Una graphic nove. “Maia’s intensely cathartic autobiography charts eir journey of self-identity, which includes the mortification and confusion of adolescent crushes, grappling with how to come out to family and society, bonding with friends over erotic gay fanfiction, and facing the trauma and fundamental violation of pap smears.
Started as a way to explain to eir family what it means to be nonbinary and asexual, Gender Queer is more than a personal story: it is a useful and touching guide on gender identity—what it means and how to think about it—for advocates, friends, and humans everywhere.”
Saleem Haddad, Ultimo giro al Guapa, E/O. Traduzione di Silvia Castoldi.
Un paese arabo non meglio specificato negli anni delle primavere, un giovane che vive con la nonna e gli spettri del passato, un amante segreto, una drag queen arrestata e un locale, il Guapa, intorno a cui gravitano tutte queste vite. Lo scelgo perché Haddad è una certezza (consiglio su YouTube il suo corto ‘Marco’) e perché contiene un po’ di riferimenti a un altro libro molto bello, Una birra al circolo del biliardo di Waguih Ghali (Brioschi Editore).
Megan Milks, Margaret and the mistery of the missing body, Feminist Press.
”At age twelve, she was head detective of the mystery club Girls Can Solve Anything. Margaret and her three best friends led exciting lives solving crimes, having adventures, and laughing a lot. But now that she's entered high school, the club has disbanded, and Margaret is unmoored—she doesn't want to grow up, and she wishes her friends wouldn't either. Instead, she opts out, developing an eating disorder that quickly takes over her life. When she lands in a treatment center, Margaret finds her path to recovery twisting sideways as she pursues a string of new mysteries involving a ghost, a hidden passage, disturbing desires, and her own vexed relationship with herself. Margaret and the Mystery of the Missing Body reimagines nineties adolescence—mashing up girl group series, choose-your-own-adventures, and chronicles of anorexia—in a queer and trans coming-of-age tale like no other. An interrogation of girlhood and nostalgia, dysmorphia and dysphoria, this debut novel puzzles through the weird, ever-evasive questions of growing up.”
Mariam Bazeed (a cura di), I want sky.
La scomparsa di Sarah Hegazy—attivista egiziana per i diritti umani e LGBTQ+ suicidatasi nel 2020 in Canada, lontana da casa e dopo gli abusi e le violenze subite in carcere in Egitto—ha segnato profondamente le comunità queer arabe. I want sky è una raccolta di poesia, prosa e altro che la ricorda e omaggia le vite delle persone LGBTQ+ arabe e della regione SWANA e la sua diaspora.
Akwaeke Emezi, Acquadolce, Il Saggiatore. Traduzione di Benedetta Dazzi.
”Ada è nata in Nigeria, in un villaggio di terra rossa, ma a diciotto anni si è trasferita negli Stati Uniti per studiare. È un’adolescente come tante: frequenta le lezioni, esce a ballare, si ubriaca, si innamora. Ma Ada è un’adolescente come nessun’altra. La sua mente è abitata da presenze oscure: non sono le paure che assediano ogni coscienza umana, ma spiriti ancestrali della sua terra, reali quanto i compagni di college con cui passa le serate. Questi spiriti l’hanno seguita nel mondo quando è nata e sono rimasti intrappolati dentro di lei. Qui dimorano e combattono e offrono sacrifici di carne alla dea serpente che li ha partoriti, ma quando un evento traumatico minaccia di distruggere questo fragile equilibrio, gli spiriti prenderanno il sopravvento e non si fermeranno davanti a niente pur di difendere la loro Ada.”
Questa era la sesta puntata di Deviazioni.
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Silvia (+ Tristan + Alice) <3