Autostrada del sud #6
Ben ritrovati. La prima cosa che vorrei fare è salutare e dare il benvenuto a tutti i nuovi arrivati, tantissimi, grazie alla segnalazione di Valentina e del suo post sulle Newsletter. Se qualcuno volesse recuperare le puntate precedenti di Autostrada del Sud, può leggerle QUI.
Cos'è in soldoni questa newsletter? Il racconto delle letture che più mi sono piaciute e/o che ho fatto nell'ultimo periodo, la segnalazione delle prossime uscite interessanti, una lettura ad alta voce (perché leggere ad alta voce è bellissimo e ascoltare qualcuno che legge ad alta voce lo è altrettanto) e qualche varia ed eventuale.
Come vi accorgerete presto, questa newsletter vive nell'anarchia. La mando quando riesco, quando mi ricordo, quando ho qualcosa da dire. Questo significa che potrebbero passare quattro mesi tra una puntata e l'altra, e forse il suo bello è anche questo.
Negli ultimi mesi ho accettato un lavoro a Milano, ho lasciato Parma - la città che mi ha accolta per tredici anni e a cui sono visceralmente legata -, ho lasciato la mia casa (e immagino sappiate cosa significa traslocare, per di più sotto Natale), senza peraltro averne una a Milano, lasciato le mie amiche (che rimangono, ma che vedo molto, molto meno). Il risultato è che tutta la mia roba è stipata da qualche parte a casa dei miei, sparsa sul solaio di mio nonno, nelle librerie di amiche e io sono in questa nuova città da due mesi, appoggiata a casa di un'amica con sei paia di pantaloni, dieci libri e cinque maglioni.
Milano è però bellissima, mi sto innamorando di lei ogni giorno di più. E la primavera sta arrivando.
E tra le cose che amo di questa mia nuova vita ci sono gli spostamenti con i mezzi per andare a lavorare. Metterci quaranta minuti per andare in ufficio è una cosa che avrei giudicato una follia solo tre mesi fa, ma è di fatto un'ora e mezza di lettura garantita. Quindi mi sono imposta di non toccare il telefono per tutto il viaggio, ho tolto le App di Facebook e Twitter, e il risultato sono un bel po' di letture di cui parlare.
Come sempre: se avete consigli, richieste, suggerimenti, potete scrivermi a autostradadelsud [at] gmail [dot] com. Potete scrivermi anche solo per dirmi Ciao, per raccontarmi cosa state leggendo, per consigliarmi libri belli e dirmi che fate. E se vi va potete consigliare questa newsletter ai vostri amici.
Mi trovate anche su Twitter e su Instagram, il nome è sempre lo stesso: silviacardinale, anche se Cardinale non è il mio vero cognome, ma questo immagino lo sappiate già.
Iniziamo.
Denis Johnson, Jesus' Son, Einaudi. Traduzione di Silvia Pareschi.
Il titolo è preso da Heroin, dei Velvet underground, ma non è questa la cosa importante. Ciò che conta è che in meno di cento pagine si ha modo di assistere a un mezzo miracolo. Questi racconti sono forti, pieni di un'America con speranze frangiate e in perdita, un sacco di droghe, dialoghi e scene surreali, personaggi improbabili. Tutto sembra lasciato al caso, tutto sembra succedere senza motivo, e le scelte messe in atto dai protagonisti risultano le meno probabili e le più strambe. Era da tempo che non leggevo racconti così sbalorditivi. Einaudi l'ha ri-pubblicato in una nuova traduzione di Silvia Pareschi (traduttrice, tra i vari, di un tale Jonathan Franzen) e con una bellissima copertina. QUI potete leggere la recensione che ne ha fatto Liborio Conca su Minima et Moralia.
Anna Maria Ortese, Il mare non bagna Napoli, Adelphi.
Era molto che volevo leggere Anna Maria Ortese. In tutta onestà non so perché io abbia aspettato tanto. In questo libro viene narrata la Napoli del secondo dopoguerra, e con lei il senso di spaesamento che Ortese ha vissuto attraversando la città. Sono racconti pungenti, chirurgici, eppure in qualche modo trasognanti e allucinatori. Bellissimi e toccanti. La nuova edizione Adelphi contiene anche due testi della stessa Ortese, che aiutano nella lettura e contestualizzano questa opera. QUI trovate il libro letto da Iaia Forte.
Claudia Durastanti, La straniera, La Nave di Teseo.
Non sono di parte nonostante conosca l'autrice. La straniera è un libro meraviglioso, denso, toccante. Claudia Durastanti racconta la sua storia e la storia dei suoi genitori, entrambi sordi, tra Brooklyn, la Basilicata e Londra. E racconta il suo sentirsi straniera, rispetto ai luoghi e rispetto ai linguaggi, scardinando nodi e scavando nelle relazioni, nei ricordi, nel futuro davanti a sé, unendo le vecchie migrazioni alle nuove. È un libro che non ha bisogno di etichette e non ne cerca (memoir? romanzo? autobiografia?) Racconta una storia nella sua varietà di ritmi e piani, perché esattamente così è la vita.
QUI ci sono io che leggo il primo capitolo di questa storia.
Audre Lorde, Zami - Così riscrivo il mio nome, Ets. Traduzione di Grazia Dicanio.
Un capolavoro. L'ho già scritto su ogni social esistente e non mi stancherò di ripeterlo.
Poeta e scrittrice afroamericana, anzi, "afro-caraibica-americana-lesbofemminista", in quella che lei stessa ha definito biomitografia Audre Lorde racconta la sua vita, tra politica, razzismo, scoperta e rivendicazione nella New York dagli anni '30 agli anni '60. Formato del libro tremendo, storia e scrittura incredibili. QUI trovate un pezzo uscito su Il Manifesto.
Marco Missiroli, Fedeltà, Einaudi.
A quattro anni di distanza da Atti osceni in luogo privato, un successo di critica e di pubblico (oltre che di vendite) Marco Missiroli è tornato con un nuovo romanzo e un nuovo editore. Lasciata Feltrinelli è approdato a Einaudi, dove è uscito per i Supercoralli. La storia è quella di Carlo e Margherita, di un presunto tradimento e di un'ombra che diventa alibi per le fantasie dell'altro. Ho apprezzato più la seconda parte della prima, la capacità di descrivere benissimo i moti interiori, gli intrecci delle storie. I rumors attorno al libro c'erano già settimane prima dell'uscita. Si è detto vincerà lo Strega, che la vittoria è stata decisa quasi a tavolino. Quello che è certo è di che di questo romanzo si sta parlando e si parlerà moltissimo, e che critica e lettori si sono divisi come non succedeva da molto, molto tempo.
In lettura.
Julio Cortázar, Le ragioni della collera, Farenhei 451. Traduzione di Gianni Toti.
Vorrei partire dal presupposto che di Cortázar leggerei anche la lista della spesa. Anche la fatturazione elettronica. Vorrei leggere ogni parola che ha scritto anche sui biglietti lasciati alla moglie, le cartoline per gli amici. La casa editrice Fahrenheit 451 ha ripubblicato la sua raccolta di poesie (sì, Julio era anche poeta). Rispetto alla precedente edizione ci sono una nuova poesia e cinque illustrazioni di Rosalba Campra. Le sue poesie, come la sua prosa, rompono le regole cercano di costruire ordini nuovi, rendendolo Cronopio e Fama (questa la capiscono solo i suoi lettori). Non so cosa dire per convincervi a leggere il Corta. È come provare a convincervi del bene che si vuole a qualcuno, non si può. Non è una autore facile, non ammicca, non ti rende la vita semplice, ma ribalta la tavola. Dopo, la lettura di qualsiasi libro, non riesce più ad essere la stessa.
AA.VV, I racconti delle donne, Einaudi. A cura di Annalena Benini.
Annalena Benini, scrittrice e giornalista, ha composto e unito in una bella antologia i racconti di scrittrici contemporanee (da Virginia Woolf a Elsa Morante, da Dorothy Parker a Valeria Parrella, da Joan Didion a Clarice Lispector, da Chimamanda Ngozi Adichie a Grace Paley, ma ce ne sono molte altre). Ognuna con la propria voce, diversa, unica, descrivono il loro mondo, il movimento di quel mondo, cercando di raccontare chi sono e tutto quello che riescono a provare. Ne ho letti tre e sono rimasta ammaliata dalle scelte. Da leggere.
Prossime uscite (o già uscite e da recuperare)
Akwaeke Emezi, Acquadolce, Il Saggiatore. Traduzione di Benedetta Dazzi.
Non l'ho ancora letto, ma è nella lista di quelli che presto approderanno tra le mie mani. La storia è quella di Ada, nigeriana trasferita negli Stati Uniti, e della sua pluralità, della sua fluidità. Il suo corpo è abitato da spiriti e dèi, che le parlano e diventano anch'essi protagonisti della sua storia. Acquadolce è il romanzo d'esordio di Emezi, ed è finito dritto dritto tra i sedici finalisti del The Women's prize for fiction. Del libro si è molto parlato anche perché Akwaeke, che non si identifica né con il genere femminile né con quello maschile, è la prima persona "Non-binary trans author nominated for Women's prize for fiction".
La lingua italiana non aiuta, in questo senso, quando si vuole parlare di persone transgender non binarie, perché non esiste il genere neutro. QUI trovate un thread su Twitter con alcuni spunti sulla questione.
Kristen Roupenian, Cat person, Einaudi. Traduzione di Cristiana Mennella, Gianni Pannofino, Maurizia Balmelli.
Se il titolo vi dice qualcosa è perché se n'è parlato tantissimo. Il racconto, uscito sul New Yorker lo scorso anno, è diventato immediatamente virale. Einaudi ha pubblicato da poco la raccolta che dal racconto ha preso il nome (in Italia. In America il libro si intitola You know you want this, e la Roupenian ha ricevuto un anticipo di un milione e duecentomila sterline per scriverlo. Sì, avete letto bene). Cat person (il racconto) ha di fatto lastricato la strada degli altri racconti della raccolta. Il filo che li tiene insieme sono le relazioni, le questioni di genere e le dinamiche sesso-potere (Sally Rooney, ci leggi?). Einaudi, dopo Emma Cline e Sally Rooney, porta in libreria un'altra giovane scrittrice anglo sassone. I dati di vendita in UK e USA non sembrano essere andati benissimo, ma io sono curiosissima di leggere.
Freeman's, Potere, Black Coffee edizioni. Traduzione di Damiano Abeni, Massimiliano Bonatto, Marina Calvaresi, Mario A. Galasso, Umberto Manuini, Francesca Pellas e Leonardo Taiuti
Arriva in libreria il secondo numero di Freeman's tradotto dai tipi di Black Coffee. Il numero è interamente dedicato al potere. Come si declina oggi il potere? Come si manifesta. A questo numero hanno partecipato autori del calibro di Edouard Louis, Etgar Keret (che amo follemente, FOLLEMENTE), Margaret Atwood, oltre a diversi esordienti, scovati da John Freeman e portati alla ribalta.
Anna Burns, Milkman, Keller editore.
Non ho ben capito quando esce, credo prima dell'estate, né chi lo tradurrà. Con questo romanzo (il quarto di quest'autrice), Burns ha vinto un premietto chiamato Man Booker Prize, il più importante premio letterario britannico, assegnato dal 1969 al miglior romanzo scritto in lingua inglese e pubblicato in Regno Unito. Burns è la prima scrittrice dell'Irlanda del Nord a vincere questo premio. Si tratta di un romanzo di formazione ambientato nei trent'anni di violenza che l'Irlanda del Nord ha attraversato. La voce narrante è quella di una ragazza che inizia una relazione con un uomo sposato, Milkman, appunto, legato ai gruppi paramilitari. QUI un pezzo uscito sul Guardian.
Virginia Woolf, Vita Sackville-West, Scrivi sempre a mezzanotte, Lettere d'amore e desiderio. Donzelli editore. A cura di Elena Munafò. Traduzione di Sara De Simone e Nadia Fusini.
Sul sito non c'è ancora nulla, ma ho visto un post volante su Facebook. Donzelli pubblicherà le lettere d'amore tra Virginia e Vita, con un saggio iniziale di Nadia Fusini, scrittrice, docente e studiosa della Woolf. Il libro esce a fine mese e raccoglie lo scambio epistolare durato una vita tra le due amanti. Solo tre righe per questo libro perché dai, cosa c'è da dire se non BOMBA.
Rebekah Frumkin, Questioni di famiglia, SEM. Traduzione di Luigi Maria Sponzilli.
Si tratta di una dark comedy che si dipana per tutti gli Stati Uniti. Per una serie di eventi. Reggie Marshall - una vita passata a cerca di vivere onestamente - si trova a lavorare con la mafia ebraica di Cleveland, diventando un trafficante di droga. Leland Bloom-Mittwoch Sr. è un tossicodipendente megalomane. Quando un affare di droga procede in modo sbagliato e scompare una valigia che contiene un quarto di milione di dollari, le loro vite rimangono irrimediabilmente coinvolte e cambiano per sempre, dando vita a una serie di strani eventi. Due famiglie di Cleveland estremamente diverse, in cui destini si intrecciano.
Postille.
Altri libri che ho letto in questo inizio di 2019.
Laja Zufresa, Umami, Sur. Traduzione di Giulia Zavagna.
Amoz Oz, Tra amici, Feltrinelli. Traduzione di Elena Loewenthal.
Jean Rhys, Il grande mare dei Sargassi, Adelphi. Traduzione di Adriana Motti.
Laurent Mauvignier, Continuare, Feltrinelli. Traduzione di Yasmina Melaouah.
Gaia De Pascale, Come le vene vivono del sangue. Vita imperdonabile di Antonia Pozzi, Ponte alle Grazie.
Varie ed eventuali.
L'8 marzo ho scritto un pezzo sul ciclo mestruale, su cosa significa vivere con una malattia cronica. È un pezzo che ho scritto la sera dopo una giornata in cui sono stata malissimo. Sembra sia molto piaciuto, almeno da quel che mi dice Medium. Se vi va di leggerlo lo trovato QUI.
Mi hanno chiesto di prendere parte alla giuria di lettori forti che stilerà tre volte l'anno la Classifica di qualità dei libri italiani usciti di recente. A febbraio abbiamo votato quelli usciti tra il primo ottobre 2018 e il 31 gennaio 2019. I primi risultati sono interessanti. Li trovate QUI.
Vorrei promettervi che torno in tempo per metà maggio, ma non voglio promettere cose che non posso mantenere. Sicché ci si vede alla prossima. Leggete cose belle e abbandonate i libri che non vi piacciono. Il tempo è troppo poco per finire pure i libri brutti.
A presto!
Silvia
Photo by Evan Kirby on Unsplash
L'autostrada disegnata è di Carlotta Mazzini.