Autostrada del Sud #23
Ciao! Questa è Autostrada del Sud, la newsletter che si appresta a un nuovo ponte facendo scorta di clementine e con l’idea di leggere tantissimo e vedere le persone a cui vuole bene.
Benvenute a tutte le nuove persone arrivate su questi lidi. Non so chi via abbia indirizzate qui, ma grazie per essere a bordo.
Si avvicina il Natale e quindi, prima di iniziare, momento Silvia-per-il-sociale che vi ricorda che se volete regalare libri a un lettore potete farlo sostenendo le librerie indipendenti, per esempio con una gift card tramite Bookdealer (non ho mai capito questa fissa secondo cui una gift card è un regalo freddo; non è meglio una gift card che un libro sbagliato?)
Alcuni libri letti questo mese.
Pajtim Statovci, Gli invisibili, Sellerio. Traduzione di Nicola Rainò.
Va bene, continuo a parlare di Statovci, ma che ci posso fare, credo davvero sia una delle penne europee più interessanti della sua generazione. Gli invisibili è la storia di un uomo albanese, del suo amore verso un uomo serbo, del suo matrimonio con una donna che non ama. La guerra alle porte separa Arsim e Miloš; il primo si trasferisce con la famiglia altrove, il secondo si arruola come medico. E la guerra cambia tutto. Arsim diventa un marito violento, Miloš un uomo che si perde. Una storia d’amore che è ogni storia d’amore, pagine meravigliose da lacrime che scendono, ma anche una storia d’amore che è unica al mondo: sofferta, ostacolata, soffocata, idealizzata e mantenuta viva in modi nuovi e diversi. Una storia di devozione, di rassegnazione, di perdita.
Hilary Tiscione, Liquefatto, Alessandro Polidoro editore.
La protagonista di questo libro è una donna annoiata che tradisce il fidanzato con cui ha un rapporto piatto, reso a volte leggermente più interessante attraverso la droga. Una gravidanza imprevista e due biglietti aerei per Los Angeles, dono regalo proprio del suo compagno, la mettono in viaggio con l’amica Lia, prima a LA, poi a Las Vegas attraverso il deserto del Mojave. Con loro Tito, un vecchio amico che vive negli Stati Uniti in modo sregolato e senza prospettiva. Sarebbe facile fare un paragone tra il viaggio reale e il viaggio interiore, diciamo che Maddalena continua a ritrovarsi ferma pur muovendosi e si troverà alle prese con una profonda crisi, a tratti visionaria, con cui dovrà fare i conti.
Marguerite Duras, L’amante, Feltrinelli. Traduzione di Leonella Prato Caruso.
Ho questo ricordo di me nei primi anni di liceo, quando ancora non ero una lettrice “forte” (lo sono diventata tardi), che trovo questo libro in biblioteca, lo leggo e penso: mamma mia che palla. La scorsa primavera, mentre camminavo al mercato, l’ho ritrovato in una bancarella, a due euro, e l’ho comprato. L’ho letto questo mese in giorni in cui portarmi in metro 2666 mi sembrava davvero impossibile ed è stata praticamente una nuova prima lettura. È un classico, non so quanto abbia senso mettermi qui a raccontare la trama. Invece scrivo una frase che ho sottolineato e che ho portato con me per diversi giorni: “Non ho mai scritto credendo di farlo, non ho mai amato credendo di amare, ho solo aspettato davanti a quella porta chiusa”.
Roberto Bolaño, 2666 (IV libro), Adelphi. Traduzione di Ilide Carmignani.
Mi ero un po’ impantanata nella lettura del quarto libro di 2666, la parte dei delitti, e tutti mi avevano avvisata che sarebbe successo. Il quarto è il libro più corposo e anche il più “tosto”, racconta nel dettaglio una lunghissima serie di delitti e di donne violentate e uccise a Santa Teresa. Per questi omicidi viene arrestato giovane americano di origine tedesca, ma è davvero lui il responsabile? I pezzi si sparpagliano e ora piano piano mi pare inizino a riunirsi insieme, come polvere magnetica attratta da più parti verso un unico posto. Non vedo l’ora di iniziare la quinta e ultima parte. Che viaggio incredibile leggere questo libro.
In uscita o da recuperare.
bell hooks, Il femminismo è per tutti, Tamu Edizioni. Traduzione di Maria Nadotti.
“Che cos'è il femminismo? In questo limpido e agile manuale, pensato per essere letto da chiunque, bell hooks esplora la natura del femminismo e la sua concreta promessa di porre fine al sessismo e all'oppressione di genere. Il femminismo è per tutti aspira a essere uno strumento affinché questo movimento, che è anche una visione del mondo, arrivi a quelle persone che non ne hanno mai sentito parlare, o ne hanno sentito parlare in modo inesatto e fuorviante. Al centro del libro ci sono le relazioni di potere (tra persone bianche e nere, tra classi sociali) e il loro influsso sulle relazioni affettive, di coppia, tra genitori e figli. Immerso nel concreto della vita quotidiana, il testo solleva nodi politici attuali, tra i quali ad esempio il rifiuto di un femminismo che fa dell’Occidente un modello per il resto del mondo, la necessità di ripensare il rapporto tra donne e lavoro in una società in crisi, l’impegno per una conversione femminista degli uomini.”
Anne Carson, Eros il dolceamaro, Utopia. Traduzione di Patrizio Ceccagnoli, a cura di Emmanuela Tandello.
“‘Quando io ti desidero, una parte di me non c’è più: la voglia di te mi consuma. Quando io ti desidero, una parte di me non c’è più: la tua mancanza è la mia mancanza’. Anne Carson ritorna in libreria con un’originale meditazione sul tema del desiderio, croce e delizia della donna e dell’uomo. In trentaquattro capitoli snelli e seducenti, l’autrice instaura un dialogo con alcuni dei maggiori autori della letteratura classica, a partire da Saffo, proseguendo con i tragici greci e Catullo, per poi passare al romanzo ellenistico e infine a Platone, in un confronto costante con le migliori penne della modernità, da Dante a Virginia Woolf, da Nietzsche a Italo Calvino, passando per Kafka. ‘L’eros è sempre una storia in cui a interagire sono l’amante, l’amato e la differenza tra i due’, sostiene Carson. Il libro è perciò una metafora sull’amore come esperienza conoscitiva fondamentale nella vita e una riflessione profonda sul desiderio e le relazioni umane.
Daniel Mendelsohn, Tre anelli. Una storia di esilio, narrazione e destino, Einaudi. Traduzione di Norman Gobetti.
Tre vite, tre esìli. Quelli di Erich Auerbach, W. G. Sebald e François Fénelon. “Raccontando le loro vite, Mendelsohn racconta anche una tecnica narrativa, un modo di dare forma alle storie e un senso al mondo: la narrazione ad anello, l’arte della divagazione, l’idea di un viaggio, di un’odissea, che permetta un ritorno a casa arricchiti. Una tecnica che, fin dai tempi di Omero, ha definito il modo occidentale (e soprattutto mediterraneo) di legare uomini e simboli, terra e cielo, caso e destino. Ma raccontando queste tre vite, questi tre esili, Mendelsohn racconta anche la propria, di vita, le deviazioni e i giri a vuoto, i passi falsi e le scoperte, gli incontri e le perdite.” (Avevate letto Un’Odissea, di Mendelsohn? Io lo avevo amato follemente).
Tomasz Jedrowski, Nuotare nel buio, E/O edizioni. Traduzione di Gianluca Fondriest.
“Ambientata nei primi anni ’80 in una Polonia dilaniata dal violento declino del comunismo, si narra della storia di Ludwik Glowacki, ragazzo ansioso e disilluso prossimo alla laurea, che è stato inviato insieme agli altri ragazzi del suo corso a un campo agricolo estivo. Qui incontra Janusz; insieme i due trascorrono un’estate da sogno nuotando in un lago appartato, leggendo libri proibiti e innamorandosi. Quando l’estate finisce, i due tornano a Varsavia e all’ipocrisia della vita sotto il Partito. Costretti a fare i conti con la dura realtà, Ludwik e Janusz devono decidere come sopravvivere e nelle loro scelte si trovano su fronti opposti. Una tenera e appassionata storia d’amore omosessuale tra due giovani che alla fine si trovano ai lati opposti dello scontro politico: un debutto letterario incredibilmente poetico e straziante.” Mio commento quando ho ricevuto il comunicato stampa: WHAAAT?? <3
Emmanuelle Richard, I corpi astinenti. Il sesso tra imposizione sociale e libertà, Tlon. Traduzione di Valentina Maini.
“Chi sono i corpi astinenti? Affascinata da questo tema da sempre silenziato e marginalizzato, astinente in prima persona per cinque anni, Emmanuelle Richard raccoglie l’intimità di queste sessualità non condivise. L’astinenza sessuale, slegata da qualsiasi precetto religioso, è infatti uno dei tabù meno indagati della società contemporanea. Un tema che apre diverse riflessioni sulle molteplici forme della sessualità: monogamia, celibato, rapporto col proprio corpo, seduzione, libido, masturbazione, tenerezza e frustrazione.”
Dopo aver pubblicato tre romanzi e vinto nel 2016 il premio “Marie Claire per il romanzo femminile”, nel 2020 Richard irrompe nel panorama letterario francese con Les corps abstinents, imprimendo ben chiaro il suo proposito in copertina, sotto il titolo dell’edizione originale: «Ho fatto due chiacchiere con chi, come me, non fa più l’amore».
Varie ed eventuali
Damon Galgut ha vinto il Man Booker Prize. Lo pubblica E/O, che pochi giorni prima aveva annunciato anche la pubblicazione di La plus secrète mémoire des hommes di Mohamed Mbougar Sarr (che ha vinto il Goncourt 2021).
Non si fa che parlare de I miei stupidi intenti, il romanzo d’esordio di Bernardo Zannoni (Sellerio). E sembra che tutto questo hype sia assai giustificato.
Simone Pieranni intervista Veronica Barassi, antropologa e docente universitaria che da anni si occupa delle implicazioni sociali e politiche delle tecnologie dei dati e dell’intelligenza artificiale. Lo fa in relazione a I figli dell’algoritmo (Luiss University Press).
Se pensate sia impossibile scrivere un buon racconto di Sci-Fi in meno di 3000 battute (io l’ho pensato mentre ne scrivevo uno), ebbene: vi sbagliate.
Pilar Quintana ha vinto il premio Alfaguara de novela 2021 con il suo romanzo Los abismos.
Sono usciti i nuovi Quanti Einaudi. Quello che più ha colpito la mia attenzione è questo.
Vi avevo anticipato che avrei iniziato a curare la newsletter “Storie dal futuro” per Valori.it. Ovviamente sono felice se vi iscrivete, ma in caso contrario sappiate che ogni mercoledì la puntata va online anche per i non iscritti. QUI.
Un nuovo numero (pazzesco) di Ghinea.
Cristina Peri Rossi ha vinto il Premio Cervantes 2021.
E a proposito di Cristina Peri Rossi: Cortázar, che ebbe con lei un’intensa relazione, scrisse per lei alcune poesie. Una è questa:
Stasera vorrei essere Tiresia
e in una lenta attesa a testa in giù
riceverti e soffrire sotto le fruste
le tue calde meduse.
So che è tempo
di metamorfosi ricorrenti,
e che quando ci si getta nel vortice spumoso
ti aprirai nel pianto,
impalata dolcemente.
Per tornare ancora
al tuo imperioso regno di falangi,
al recinto della tua pelle, ai tuoi polpi umidi,
fino a quando non strisciamo abbracciati nelle
sabbie del sogno.
Ma io non sono Tiresia
sono solo un unicorno
che prende acqua dalle tue mani
e trova soltanto
una manciata di sale.
Cinque domande a…
La casa editrice Il Saggiatore per quanto mi riguarda è famosa per due cose: i libri belli e le feste. La prima volta che sono andata a una festa di Natale del Saggiatore vivevo a Parma - credo fosse il 2015 - ed ero andata dopo il lavoro, la sera, per la famigerata festa con i libri a peso, una specie di mito, in provincia. Autostrada con la nebbia, parcheggiato chissà dove, incontrato per caso un mio ex compagno di università che ora fa il regista e stava bevendo una birra al Picchio, mangiato il panettone in una casa editrice STIPATA fino all’orlo, che ora al solo pensiero di tutta quella gente mi viene voglia di iniettarmi in vena una dose di Pfizer, bicchiere di vino (ok, più d’uno), libri sulla bilancia (molti) e via di nuovo in autostrada fino al cartello PARMA CENTRO, andando a letto felice. Con gli anni ho conosciuto un sacco di persone meravigliose che al Saggiatore lavorano, e le feste sono continuate, in altri lidi, e sono continuati anche i libri, sempre bellissimi. Motivo per cui sono molto felice che l’ospite di oggi sia Andrea Gentile, che del Saggiatore è direttore editoriale. Lo ringrazio e vi riporto qui le sue cinque risposte.
1. Qual è il ricordo più bello che hai al Saggiatore?
Questo lavoro, come tanti altri, è fatto di incontri. Ma non basta; talvolta avviene un miracolo ed è qualcosa che accade più spesso di quanto accadano i miracoli. Che dietro un incontro, cioè, ci sia non solo un conoscersi, ma un riconoscersi. Stare in sintonia, in una vibrazione precisa, sulla stessa linea d’onda di sensibilità. Non significa migliore o peggiore di altre, naturalmente, semplicemente la stessa. E appunto, dopo tanti anni di Saggiatore, posso dire che il bagaglio più importante è questo: il riconoscersi, anche senza parlare, o con poche parole, con alcuni individui che è capitato di incontrare proprio grazie al lavoro editoriale. Solo per dire un nome: Angelo Casati. Un uomo che, come dice Chandra Candiani, è fatto di neve. Acceca. Sconfina.
2. Qual è il libro pubblicato dalla casa editrice per cui lavori che ami di più? E perché?
Per come è strutturato il progetto della casa editrice, il libro più importante è tutto il catalogo allestito in questi anni, e tutto quello del passato, che è stato valorizzato. Parlo cioè di una sostanza, che chiamerei aura, che si annida nel marchio, e che è continuamente mutevole, giorno dopo giorno. Va guidata, esplorata, boicottata, modellata, compromessa. Va fatta esplodere. Quell’aura è il libro più bello, per me.
3. Qual è il primo ricordo che hai con la lettura e/o con un libro?
Il primo ricordo è la lettura serale di un libro che mi sembrava enorme, per formato e per mole. Mia madre mi aveva consigliato di leggerlo, e rappresenta forse l’unico tentativo di apprendistato alla lettura fatto dai miei genitori. Lo lessi appassionatamente, ma con molta paura. Si intitolava Pinocchio.
4. Che libro stai leggendo in questo momento?
Purtroppo durante l’anno sono un lettore compulsivo di molti libri in contemporanea. Dico purtroppo, perché adoro la lettura immersiva, quella per cui per giorni, d’estate, non fai altro che leggere, che so, il Don Chisciotte, o Victor Hugo, o i tre romanzi di Kafka, per intenderci. Durante l’anno, invece, un po’ per frenesia professionale, un po’ per ragioni di studio legate alla mia attività di scrittura, leggo appunto diversi libri nello stesso momento. La maggior parte dei libri che sono ora sul mio comodino sono di tradizione orientale. Cito solo il Lam Rim Chen Mo. Il grande trattato sugli stati del sentiero dell’illuminazione.
5. La tua libreria sta andando a fuoco e puoi salvare un solo libro per portarlo con te. Raccontaci quale e perché.
Il Meridiano “La rivelazione del Buddha”, i testi antichi. È un libro infinito, come tanti, ma l’infinito qui ci ricorda che non è per sempre.
Un link.
Passeggiate in giro per il mondo.
Un album.
Sometimes I might be introvert, di Little Simz (ciao Elo, grazie <3)
Una nota che non c’entra con i libri. Sulla rotta balcanica la situazione è gravissima. Fa freddo, piove, ci sono migliaia di persone (molti bambini) in condizioni igienico-sanitarie allucinanti. Se avete modo e possibilità, considerate di donare per questa emergenza. La Caritas Ambrosiana, oltre alle offerte libere, mette a disposizione pacchetti di donazione specificando in che modo verrà usata la quota. Con solo 20 euro, per esempio, una persona avrà una colazione e un pasto principale per otto giorni. Cito la Caritas Ambrosiana perché è la realtà che conosco meglio e che seguo maggiormente, ma ci sono diverse realtà presenti sul campo che è possibile aiutare. Ogni piccola donazione è importante. Grazie <3
Anche questa volta la fine è sopraggiunta.
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Buon Natale e buon anno nuovo.
Leggete libri belli (e soprattutto: se vi va, sono felice di ricevere le vostre mail in cui mi raccontate le vostre letture).
A presto <3
Silvia