Autostrada del sud #21
Ciao,
questa è una nuova puntata di Autostrada del sud, la newsletter che è tentata di parlare solo di Jonathan Franzen, in uscita con il nuovo romanzo OGGI, ma che cercherà di darsi un contegno, per quanto possibile.
Iniziamo.
Alcuni libri letti in questo mese.
Roberto Carnero, Lo scrittore giovane: Pier Vittorio Tondelli e la nuova narrativa italiana, Bompiani.
Tondelli è sicuramente uno dei miei scrittori preferiti, forse si sarà capito. Ho letto questo libro per un progetto a cui sto lavorando, l’ho fatto pensando mi sarei annoiata e che avrei riletto per la centesima volta le stesse cose. Invece è stato molto interessante. Carnero fa un incredibile lavoro di ricerca e raccolta di materiale, partendo dall’infanzia di Pier e raccontando - parallelamente alla sua vita - anche il suo percorso di scrittore.
Poi, già che ci siamo, vi metto una foto di Correggio, paese natìo di Pier, dove sono tornata qualche giorno fa. Sono andata a salutarlo al cimitero di Canolo e ho parlato con uno dei suoi più grandi amici, che mi ha fatto leggere lettere e cartoline di Pier. È stato bellissimo.
Sarah Waters, Affinità, Ponte alle Grazie/ Tea libri. Traduzione di Fabrizio Ascari.
Secondo romanzo di Sarah Waters, è (anche questo) ambientato in epoca tardo vittoriana e racconta il rapporto tra Margaret Prior, una giovane altolocata e in ripresa dopo un crollo nervoso, e Selina Dawes, una donna misteriosa e conturbante che sta scontando la sua pena nel carcere di Millbanks con poteri soprannaturali. Tra le due donne nasce e cresce una forte attrazione e un desiderio che non possono esperire, ma strane cose accadono mano a mano che il loro rapporto si fa più intimo. È il libro più “oscuro” di Waters, che qui analizza e racconta “lo spiritismo” come hobby di fine ‘800, ricostruendo alla perfezione Londra e una conoscenza piena di tensione erotica e di inquietudine. Con finale a sorpresa.
Eleonora Tarabella, La donna brutta, Enciclopedia delle donne.
In questo libro Eleonora Tarabella racconta la vita e l’opera di Violette Leduc, scrittrice francese di cui vi ho già parlato un paio di volte, affrontando i topoi cardine della sua poetica ma anche andando a scavare nella sua infanzia, giovinezza, anche grazie alla biografia di Violette, scritta da Carlo Jansiti e uscita (per ora) solo in Francia. Anche in questo caso: un libro perfetto se volete conoscere meglio questa autrice, come un testo parallelo ai romanzi. È un tomone, ma diviso per tematiche che rendono la lettura davvero piacevole.
Andrea Abreu, Pancia d’asino, Ponte alle Grazie. Traduzione di Ilide Carmignani.
Esce il 7 ottobre, l’ho letto in anteprima dopo averlo aspettato per un po’. Mi è successa una cosa strana, con questo libro. Quando l’ho letto in pdf avevo trovato cose interessanti ma in generale la storia non mi aveva rapita. O meglio: riconoscevo il talento di una giovanissima scrittrice ma non riuscivo ad allinearmi con le recensioni che urlavano al miracolo e al capolavoro. Poi l’ho riletto in cartaceo e l’esperienza è stata *totalmente* diversa. A mio avviso rimangono cose non convincenti, ma in questo caso dalla pagina sono emerse tutte le qualità che avevo solo intravisto nella lettura digitale. La storia è quella di un’amicizia tra bambine che stanno diventando donne, i quartieri poveri di Tenerife, lontanissimi dall’idea turistica che abbiamo dell’isola. L’amicizia tra le due si sviluppa in un momento di passaggio, quello dall’infanzia all’adolescenza; è una storia sporca, senza filtri, che dà voce all’amore e alla gelosia, a quella terra di mezzo sottile tra l’infanzia e l’adolescenza. (Bellissima e utile la nota della traduttrice a fine libro).
Libri in uscita o da recuperare.
Jonathan Franzen, Crossover, Einaudi. Traduzione di Silvia Pareschi.
Appena consegno questo progetto parto per cinque giorni per un posto caldo e mi sparo tutto Franzen d’un fiato, potete starne certi. È inutile che vi riporti la trama, se ne sta già parlando da un po’, diciamo soltanto che c’è di nuovo una bella famiglia disfunzionale, il tutto ambientato negli anni ‘70, e io non vedo l’ora di leggere di nuovo il mio amato Johnny [è passato troppo tempo da Purity; (chi non ha amato Purity non può essere mio amico, ndA)].
Pajtim Statovci, Gli invisibili, Sellerio. Traduzione di Nicola Rainò.
L’ho comprato un sabato mattina di sole, col ricordo di quanto avessi amato il suo romanzo precedente, Le transizioni. Ecco arrivato il nuovo libro, sembra una bomba. “Si innamorano già dal primo incontro, seduti al tavolino di un bar. Arsim è albanese, Miloš serbo, vivono a Pristina, in Kosovo, a metà degli anni Novanta, studiano all’università. Per entrambi la cultura di provenienza rifiuta le relazioni tra uomini. Eppure la loro storia sembra perfetta, l’anima e il corpo, lo spirito e la carne, Romeo ha trovato Romeo. Anche se Arsim è sposato, a seguito di un matrimonio combinato voluto dai genitori. Di lì a qualche mese la guerra sconvolgerà le loro vite, serbi contro albanesi, milioni di profughi, una ferocia efferata che scatena il terribile naufragio di una nazione.”
Julián López, Una ragazza molto bella, Polidoro Editore. Traduzione di Sara Papini.
Esce oggi il romanzo che è stato eletto libro dell’anno dalla «Revista Ñ» nonché il libro più venduto in Argentina nel 2014, già pubblicato anche in Francia, Olanda e Stati Uniti. “Una ragazza molto bella è la madre del narratore, una donna misteriosa, una Marco Polo mai uscita dall'Argentina, che adora i canditi, le cartoline dall'Olanda e Che Guevara. Di quella ragazza resta però solo uno sbiadito ricordo: un giorno qualsiasi entra a far parte di quella lista di persone scomparse senza nessuna spiegazione, come molti altri ragazzi argentini. Attraverso una serie di istantanee preziose, momenti passati insieme a sua madre quando era solo un bambino, il narratore, ormai uomo, rielabora i ricordi della sua infanzia. Un passato colmo della sua presenza, così diverso dal presente desolato e devastato dalla sua assenza.”
Fatima Daas, La più piccola, Fandango. Traduzione di Giorgia Tolfo.
Je m’appelle Fatima. Je m’appelle Fatima Daas. Ogni capitolo di questo libro si apre così, dal punto fermo da cui la protagonista può iniziare a raccontare la sua storia, a cui mano a mano si aggiungono dettagli. Fatima è la figlia più piccola. Algerina, musulmana, omosessuale, mascolina, asmatica. Il racconto è quello della sua vita, della sua famiglia, della sua malattia e del suo desiderio, ma è soprattutto quello di una domanda: chi siamo? E poi: a quale luogo apparteniamo? Il libro è stato un successo in Francia (anche grazie alle lodi di Virginie Despentes) e ora prosegue il suo viaggio all’estero, arrivando anche in Italia. Esce tra due giorni, è bellissimo.
Varie ed eventuali.
L’ho già detto che è uscito il nuovo romanzo di Jonathan Franzen? (i link sono tutti diversi, perché sono scema ma anche molto seria quando si parla di Johnny).
Che cos’è l’amore, un pezzo di Fabio Cantelli Anibaldi su The Italian review.
Claudia Durastanti è nella long list del Prix Femina 2021 con La straniera.
Ieri è uscito il primo episodio di un podcast bellissimo, scritto e prodotto dal gruppo di FILL Festival. Si chiama The fifth siren, parla di Venezia e di crisi globali, e dovete assolutamente ascoltarlo.
Ho intervistato Mariana Enriquez, autrice Marsilio e scrittrice INCREDIBILE. Trovate il pezzo sul blog di Kobo.
Il mio migliore amico ha scritto un libro: si intitola L’animale che ride, lo pubblica Harper Collins e parla di comicità e umorismo, del perché ridiamo e per cosa ridiamo. Per chi è Milano: il 7 ottobre c’è la presentazione da Combo.
Cinque domande a…
Alessandro Gazoia è editor per diverse case editrici, oltre che saggista e scrittore. Da un anno è anche direttore editoriale di Nottetempo e per questo motivo gli ho chiesto di rispondere alle cinque domande che ormai da un po’ di mesi hanno visto diverse figure editoriali su questi schermi. Qui sotto trovate le sue cinque risposte. Buona lettura! (Grazie Alessandro!)
Qual è il ricordo più bello che hai in Nottetempo?
Sono in nottetempo da meno di un anno, dunque è un po’ presto per avere tanti ricordi. Ti devo però dire che mi sono emozionato molto proprio qualche giorno fa, quando ho visto le copertine del primo trimestre 2022, con la nuova grafica e con diversi titoli che ho consigliato o seguito.
Qual è il libro pubblicato dalla casa editrice per cui lavori che ami di più? E perché?
Qui baro un po’ e ne scelgo due. Il primo è Inventario di alcune cose perdute di Judith Schalansky, che ha appena vinto il Premio Strega Europeo. Il secondo è Troviamo le parole. Lettere 1948-1973 di Ingeborg Bachmann e Paul Celan. Sono due libri meravigliosi e, in modi diversi, rappresentano bene quello che può fare la letteratura (e pure la vita).
Qual è il primo ricordo che hai con la lettura e/o con un libro?
Non ho un primissimo ricordo davvero significativo, non ti posso dire che mia mamma mi leggeva la tal fiaba o che a cinque anni io… Ricordo però che verso la fine delle elementari venni in possesso di molti vecchi volumi della gloriosa BUR. E da lì nacque la mia, relativamente tarda, passione per la lettura.
Che libro stai leggendo in questo momento?
Per lavoro mi ritrovo sempre a leggere più di un libro alla volta. Per piacere sto leggendo il bellissimo Storia aperta di Davide Orecchio, che Bompiani ha pubblicato da poco.
La tua libreria sta andando a fuoco e puoi salvare un solo libro per portarlo con te. Raccontaci quale e perché.
Se la mia biblioteca brucia e mi metto a pensare all’unico libro che posso salvare vado a fuoco pure io, perché come si fa a sceglierne uno solo? Vuoi più bene ad Austerlitz o a La macchia umana? E Scuola di nudo lo lasciamo alle fiamme? E i poveri Karamazov e Kafka? E... Dunque qui baro spudoratamente e ti dico che porto con me il tablet. Anche se la carta è un’altra cosa, lo so, e anche se dopo un po’ si scarica, il tablet.
Il gruppo di lettura anarchico.
Settembre era il mese di Figure nel salotto, ma già vi avevo preannunciato che non ce l’avrei fatta. Sarà forse ottobre il mese in cui mi rimetto in riga? Io dico di sì (se avete letto un libro del gruppo di lettura e vi va di farci due chiacchiere, scrivetemi!).
G̶e̶n̶n̶a̶i̶o̶:̶ ̶H̶o̶ ̶p̶a̶u̶r̶a̶ ̶t̶o̶r̶e̶r̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶P̶e̶d̶r̶o̶ ̶L̶e̶m̶e̶b̶e̶l̶ ̶(̶M̶a̶r̶c̶o̶s̶ ̶y̶ ̶M̶a̶r̶c̶o̶s̶)̶
F̶e̶b̶b̶r̶a̶i̶o̶:̶ ̶L̶a̶ ̶p̶a̶s̶s̶i̶o̶n̶e̶ ̶s̶e̶c̶o̶n̶d̶o̶ ̶G̶.̶H̶.̶,̶ ̶d̶i̶ ̶C̶l̶a̶r̶i̶c̶e̶ ̶L̶i̶s̶p̶e̶c̶t̶o̶r̶ ̶(̶F̶e̶l̶t̶r̶i̶n̶e̶l̶l̶i̶)̶
̶M̶a̶r̶z̶o̶:̶ ̶O̶p̶e̶r̶a̶z̶i̶o̶n̶e̶ ̶m̶a̶s̶s̶a̶c̶r̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶R̶o̶d̶o̶l̶f̶o̶ ̶W̶a̶l̶s̶h̶ ̶(̶L̶a̶ ̶n̶u̶o̶v̶a̶ ̶f̶r̶o̶n̶t̶i̶e̶r̶a̶)̶
A̶p̶r̶i̶l̶e̶:̶ ̶L̶a̶ ̶n̶e̶v̶e̶ ̶d̶e̶l̶l̶’̶a̶m̶m̶i̶r̶a̶g̶l̶i̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶Á̶l̶v̶a̶r̶o̶ ̶M̶u̶t̶i̶z̶ ̶(̶E̶i̶n̶a̶u̶d̶i̶)̶
M̶a̶g̶g̶i̶o̶:̶ ̶I̶l̶ ̶v̶i̶a̶g̶g̶i̶o̶ ̶p̶r̶e̶m̶i̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶J̶u̶l̶i̶o̶ ̶C̶o̶r̶t̶á̶z̶a̶r̶ ̶ ̶(̶S̶u̶r̶)̶
G̶i̶u̶g̶n̶o̶:̶ ̶S̶i̶l̶l̶a̶b̶e̶ ̶d̶i̶ ̶f̶u̶o̶c̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶G̶a̶b̶r̶i̶e̶l̶a̶ ̶M̶i̶s̶t̶r̶a̶l̶ ̶(̶B̶o̶m̶p̶i̶a̶n̶i̶)̶
L̶u̶g̶l̶i̶o̶:̶ ̶U̶n̶’̶i̶n̶n̶o̶c̶e̶n̶t̶e̶ ̶c̶r̶u̶d̶e̶l̶t̶à̶,̶ ̶d̶i̶ ̶S̶i̶l̶v̶i̶n̶a̶ ̶O̶c̶a̶m̶p̶o̶ ̶(̶L̶a̶ ̶n̶u̶o̶v̶a̶ ̶f̶r̶o̶n̶t̶i̶e̶r̶a̶)̶
A̶g̶o̶s̶t̶o̶:̶ ̶D̶e̶l̶l̶’̶a̶m̶o̶r̶e̶ ̶e̶ ̶d̶i̶ ̶a̶l̶t̶r̶i̶ ̶d̶e̶m̶o̶n̶i̶,̶ ̶d̶i̶ ̶G̶a̶b̶r̶i̶e̶l̶ ̶G̶a̶r̶c̶i̶a̶ ̶M̶a̶r̶q̶u̶e̶z̶ ̶(̶M̶o̶n̶d̶a̶d̶o̶r̶i̶)̶
S̶e̶t̶t̶e̶m̶b̶r̶e̶:̶ ̶F̶i̶g̶u̶r̶e̶ ̶n̶e̶l̶ ̶s̶a̶l̶o̶t̶t̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶N̶o̶r̶a̶h̶ ̶L̶a̶n̶g̶e̶ ̶(̶A̶d̶e̶l̶p̶h̶i̶)̶
Ottobre: Finzioni, di Jorge Louis Borges (Adelphi)
Novembre: Impalcature, di Mario Benedetti (Nottetempo)
Dicembre: L’angelo dell’abisso, di Ernesto Sabato (Sur) (È consigliato, ma non obbligatorio, leggere prima Il tunnel e Sopra eroi e tombe).
Un link.
Niente di nuovo, ma quanto amore per Google Arts & Culture.
Un album.
Questa puntata è stata scritta ascoltando Shallow Bed, dei Dry the River (no, non è il 2012).
Eccoci arrivatə, anche questa volta, alla fine.
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Ho una consegna importante, a cui seguirà una settimana di sonno. Mandatemi pensieri positivi.
Per tutto il resto ci sentiamo il prossimo mese.
Fate ə bravə e cercate di non usare l’automobile.
Un abbraccio!
Silvia