Autostrada del sud #14
Benvenutə a una nuova puntata di Autostrada del sud, la newsletter che aspetta la primavera come fosse il messia. Ogni anno gennaio dura trecento giorni, poi arriva febbraio, che è pure peggio. Eppure l’umore è in risalita, qui si è felici per la zona gialla. Felice perché mi posso muovere all’interno della regione? Me l’avessero detto un anno fa mi sarei data della pazza da sola.
In compenso l’account ufficiale Instagram della Pimpa è diventato il mio spirito guida. Sì, spirito guida, coccola quotidiana, I-Ching e libro delle risposte. Tutto insieme. Praticamente metto i like solo all’account della Pimpa ormai.
Nonostante rimanga sempre il dubbio su chi sia Armando, ovvio. Eppure anche su questo c’è una storia bellissima. Anzi, Due.
Alcuni libri letti in questo mese.
Nadia Terranova, Addio fantasmi, Einaudi.
Addio fantasmi è il libro con cui Nadia Terranova è arrivata nella cinquina dello Strega 2019 e ho voluto leggerlo perché veniva definito un libro in cui succede molto poco. Sono molto affascinata dai libri con poca trama, quelli in cui a tenere insieme tutto è la parola, oppure i movimenti interiori. In realtà non è vero che succede poco, ma sicuramente quello che muove la storia sono i ricordi. Ida, la voce narrante, torna a Messina, dove è nata, per aiutare la madre a svuotare la casa in cui è cresciuta e che sarà messa in vendita. Ripercorre allora la sua infanzia e la sua adolescenza, la depressione del padre e la sua scomparsa, l’amicizia, la scoperta del sesso. Ricordi che si accumulano e che forse riusciranno a scacciare i fantasmi del passato, l’assenza lasciata dal padre, tutti gli oggetti che l’hanno portata ad essere la donna che è diventata.
Pedro Lemebel, Irracontabili, Edicola Ediciones. Traduzione di Silvia Falorni.
Edicola, casa editrice italo-cilena (è nata in un edicola di Ortona, è già una storia affascinante questa), ha portato per la prima volta in Italia i racconti di Pedro Lemebel, mito della scena artistica cilena e simbolo internazionale della liberazione sessuale del paese. I racconti (in questo piccolo libro sono raccolti tutti quelli che ha scritto nella sua vita) sono il frutto dell’esperienza con il laboratorio di scrittura di Pía Barros e raccontano “esperienze di marginalità e di lotta all’insegna del desiderio di trasformare la miseria in dignità in un Cile ferito e dolorosamente creativo”. Sono racconti provocatori e violenti, a volte brutali e insieme ironici.
(Pedro Lemebel è anche l’autore del libro di gennaio di un gruppo di lettura improvvisato, ma per questo si rimanda all’ultima parte della newsletter).
Tash Aw, Noi, i sopravvissuti, Einaudi. Traduzione di Anna Nadotti.
“Tu vuoi che parli della vita, ma io non ho parlato d’altro che di fallimento, come se fossero la stessa cosa”. Inizia così il romanzo di Tash Aw, le cui opere sono state selezionate due volte per il Man Booker Prize. Racconta la storia di Ah Hock, un uomo malaysiano con una vita dall’altra parte del (nostro) mondo. In realtà è Ah Hock stesso a raccontarla, a un “tu” che non è il lettore, bensì una donna che sta raccogliendo la sua storia. Hock è un uomo onesto, un lavoratore serio. Figlio unico di una famiglia poverissima che vive in una baracca, dopo l’abbandono da parte del padre cresce con la madre e cerca di farsi strada come può. Un uomo ordinario che arriva però a compiere un omicidio. Quella di Hock è quindi una confessione e insieme la storia della sua vita. Nel mezzo e durante, sfruttamento, epidemie, sogni infranti, corruzione, classismo. Un libro davvero interessante, di cui si dovrebbe parlare di più.
Jorge Louis Borges e Margarita Guerrero, Manuale di zoologia fantastica, Einaudi. Traduzione di Franco Lucentini.
Ho un’edizione del 1979 e non ricordo assolutamente come sia arrivata tra le mie mani. Non è raro che i miei amici, prima di andare al Libraccio, scrivano su improvvisati gruppi whatsapp “Vi interessa questa roba?”. Ma non voglio credere che qualcuno che reputo amico si sia voluto liberare di questo libro. Forse l’ho comprato io stessa al Libraccio? Non ne ho memoria, so solo che a un certo punto è appartenuto a un certo Alfredo o a qualcuno che invocava Alfredo. In ogni caso non se la passava benissimo in quel periodo.
Comunque. Il libro non è riassumibile. Nemmeno provandoci, credo. Io almeno non ne sono capace. Ci sono animali pazzi e c’è il genio di Borges. Spero vi basti.
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In uscita o da recuperare.
Luca Starita, Canone Ambiguo. Della letteratura queer italiana, effequ.
È in arrivo a breve un nuovo “saggio pop” per effequ. Dalla scheda: “Esiste un aspetto della letteratura italiana che viene costantemente taciuto o ignorato: una significativa parte degli scrittori e delle scrittrici che hanno popolato quell’universo, e dunque anche il nostro di lettori, era queer: omosessuale, o con qualche dubbio sul proprio genere sessuale, ma sempre e comunque in maniera velata. (…) Questo libro vuole uscire dai canoni di lettura dell’accademia e offrire uno spunto di riflessione sulla queerness, colta nella sua attualità e complessità come nei suoi percorsi storici e letterari”. È già mio.
Patricia Hightsmith, Donne, La nave di Teseo. Traduzione di Hilia Brinis, Lorenzo Matteoli, Sergio Claudio Perroni.
Patricia Highsmith è conosciuta soprattutto per i suoi thriller. Ma è anche l’autrice di Carol, il libro da cui è stato tratto il film omonimo (sì, quello in cui Cate Blanchett è i l l e g a l e). La nave di Teseo ha portato da poco in libreria Donne, “sedici storie ambientate nella New York e nei sobborghi degli anni Quaranta e Cinquanta accomunati da una caratteristica principale: il ruolo delle donne.” Qui le figure femminili sono il perno della narrazione (e alcuni racconti sono inediti).
Lisetta Carmi, Voci allegre nel buio. Fotografie in Sardegna 1962-1976. Marsilio.
Genovese ultra novantenne (all'anagrafe Annalisa), Carmi è una delle fotografe italiane viventi più interessanti. Ha raccontato le minoranze e gli emarginati (famose le sue opere racchiuse nel volume I traverstiti e le sue fotografie sulla povertà sudamericana) e torna in libreria con questo volume che accompagna la mostra al MAN di Nuoro (prevista nel 2020 e spostata nel 2021, da gennaio ad aprile) e che mostra un capitolo poco conosciuto di Lisetta Carmi, ovvero quello con la Sardegna. In un'intervista ha dichiarato: "Sono entrata in contatto con la Sardegna attraverso la lettura della rubrica che Maria Giacobbe teneva sulla rivista Mondo. Raccontava di bambini poverissimi che andavano a scuola senza scarpe e in particolare parlava di Giovanni, un bimbo che aveva otto fratelli e che aveva fatto un tema sulla luna nel quale aveva scritto: ‘Che bella la luna! È libera, non ha nove figli’".
Mónica Ojeda, Mandibula, Alessandro Polidoro editore. Traduzione di Massimiliano Bonatto.
Mónica Ojeda è considerata una delle migliori scrittrici dell’America Latina under 40 e con questo romanzo è stata finalista al Premio Bienal de Novela Mario Vargas Llosa. Al dodicesimo posto dei 50 libri più belli del 2018 secondo El País, Mandibula è l’opera più importante di questa autrice ed esce in Italia per Polidoro il 26 febbraio. Considerata una delle esponenti del gotico andino, Ojeda in questo romanzo racconta la storia di un'adolescente appassionata di horror che si sveglia legata in una capanna in mezzo alla foresta. A rapirla la sua insegnante di letteratura, una giovane donna che lei e le sue amiche hanno tormentato per mesi in una scuola d'élite.
Annie Ernaux, La donna gelata, L’Orma editore. Traduzione di Lorenzo Flabbi.
“L’educazione sociale, sentimentale e sessuale di una donna dalla provincia francese degli anni Quaranta alla temperie di liberazione degli anni Settanta. Le scoperte e i tabù dell’infanzia, gli ardori e i conformismi dell’adolescenza, gli anni trepidi e indipendenti dell’università, ingolfati di amori e di scelte, finché i mille bivi della giovinezza non convergono in un’unica via dalla forza di attrazione quasi irresistibile: il matrimonio, la fondazione di una famiglia. E qui lo squilibrio di ruoli e mansioni tra moglie e marito, tra madre e padre condanna l’autrice alla glaciazione dell’interiorità e del desiderio. In un continuo contrappunto tra le proprie esperienze e i modelli imposti dall’onnipresente universo maschile (…) Ernaux descrive con precisa passione l’apprendistato alla disparità di una donna, consegnandoci con spietata limpidezza un’impareggiabile radiografia della moderna vita di coppia”. (Esce l’8 febbraio)
Varie ed eventuali.
Martina Testa, editor e traduttrice, parla di Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo su Rai Cultura.
Un’intervista a Camila Sosa Villada, autrice transgender di Las Malas, in cui racconta (ed è in parte autobiografico) la vita di un gruppo di travestiti nella città argentina di Cordova. Las Malas sarà pubblicato da Sur nella seconda parte del 2021.
Il 5 gennaio è uscito negli Stati Uniti The Prophets, di Robert Jones Jr, la storia d’amore tra due uomini schiavi nelle piantagioni del sud. Robert Jones Jr è conosciuto anche come Son of Baldwin, il nome del suo blog. Non vedo l’ora di vederlo pubblicato in Italia.
Save the date! Il 24 febbraio alle 19.00 sarò in diretta Instagram, ospite di Francesca, che organizza i gruppi di lettura per la libreria La confraternita dell’uva di Bologna. Parleremo di Autostrada del sud e di gruppi di lettura, ovviamente.
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Ed eccoci alla rubrica che intervista persone che scrivono o lavorano con i libri.
Cinque domande a…
Silvia Costantino è editrice e ufficio stampa di effequ, casa editrice indipendente dal catalogo per me sempre molto interessante. Ho conosciuto Silvia, come quasi tutte le persone del giro, a una fiera letteraria e da allora sono sempre rimasta stupita per la sua gentilezza e la sua generosità. Ogni tanto le mando mail con dubbi amletici sul linguaggio inclusivo da declinare in vari progetti che ho in testa e il risultato è sempre un bello scambio. effequ è infatti la prima casa editrice italiana che ha sostituito il maschile sovraesteso con lo “Schwa”, il fonema che rappresenta una vocale intermedia. Come ha scritto lei stessa in un articolo sul Fatto Quotidiano, “in un momento in cui si vanno sperimentando collettivamente diverse soluzioni per accompagnare l’innovazione linguistica in una direzione più inclusiva, effequ ha a sua volta avviato una riflessione sul proprio ruolo di attore culturale, adottando questa soluzione con l’idea di un’editoria ricettiva ai nuovi immaginari in circolazione sul piano dei contenuti quanto su quello degli stili e dei linguaggi. Crediamo fermamente che sia un compito squisitamente editoriale quello di studiare e mettere in pratica delle alternative alle consuetudini, in modo da diffonderne non tanto l’uso quanto la consapevolezza della possibilità. Per questo, quando Vera Gheno in Femminili singolari ha proposto l’utilizzo dello Schwa (ə) per marcare le forme non binarie, Francesco Quatraro e io abbiamo deciso di comune accordo di modificare le norme editoriali, per avvicinarci alla nostra idea di mondo: un posto accessibile, colorato, inclusivo”. Qui è invece dove la ringrazio anche per aver risposto a tempo di record alle mie domande.
1. Qual è il ricordo più bello che hai in effequ?
Sarebbe bello poter dire che il più bello è quello in cui abbiamo messo la firma dal notaio per ufficializzare il rilevamento della 'vecchia' effequ, ma la verità è che lì ero terrorizzata all'idea dell'enorme lancio senza paracadute che Francesco e io ci accingevamo a fare. Per cui faccio un salto di qualche ora, nel momento in cui in un pomeriggio di maggio abbiamo festeggiato con il pessimo prosecco di un bar mediocre nei paraggi, ed eravamo un concentrato di adrenalina e aspettative per tutto quello che sarebbe stato il futuro.
2. Qual è il libro pubblicato dalla casa editrice per cui lavori che ami di più? E perché?
Ah! La Domanda Che Non Si Deve Fare! Scherzo, ma ogni volta che chiudiamo un libro io tendo a dire 'questo è il migliore', tanto che ho imparato a contenermi nei proclami social, ché l'effetto megafono non è esattamente funzionale... Vabbè, te ne dico due, un saggio e un romanzo. Menti parallele di Laura Tripaldi, per la saggistica, perché mi ha insegnato cose di cui non sapevo veramente, veramente, veramente nulla ed è riuscita a farmi appassionare a un argomento cui probabilmente non mi sarei approcciata. Lo trovo un libro sinceramente straordinario, e come per tutti i saggi pop vorrei che lo leggessero soprattutto le persone che non sono già vicine all'argomento. Per la narrativa vado indietro indietro nel tempo, invece, e nomino un libro che (al momento...) non è nemmeno più reperibile: il primo libro di effequ con cui sono entrata in contatto, quando ero in “404: file not found”, perché mi proposero di recensirlo. Fuori non c'è nessuno. Ninna nanna di periferia di Claudia Bruno, della fu collana dodicidiciannove (che ora è Rondini). Mi stupì molto la scrittura forte e asciutta di Claudia.
3. Qual è il primo ricordo che hai con la lettura e/o con un libro?
Fortunatamente la mia è una famiglia dove si legge tanto, e sono sempre stata in mezzo a libri e storie. Però questo è il mio ricordo preferito. Avevo sui cinque anni: la mia fiaba del cuore era La bella addormentata nel bosco e me la facevo leggere di continuo, pretendendo di seguire il libro come se sapessi leggere. Sapevo tutto a memoria, la sorpresa fu che a un certo punto anticipai una parola indicandola sul libro e seguendo il resto con una certa sicurezza. Avevo realmente imparato a leggere o facevo solo la furba? Non ne ho idea.
4. Che libro stai leggendo in questo momento?
Ho iniziato da poco La mischia di Valentina Maini, di cui ero curiosa da tempo: peraltro la mia copia è autografata anche se non ho mai conosciuto Maini, perché proviene da un ordine 'al buio' fatto con bookdealer a una libreria del cuor, che sostanzialmente mi ha fatto un grande regalo. Il libro ha un incipit veramente strepitoso, ed è uno di quei libri complessi che vanno letti lentamente e che al contempo si è restii a lasciare andare. Sono molto curiosa di vedere come gestirà le quasi 500 pagine di narrazione, ma tendo ad avere fiducia.
5. La tua libreria sta andando a fuoco e puoi salvare un solo libro per portarlo con te. Raccontaci quale e perché.
Auto da fé di Elias Canetti. Per il finale affumicato, ovviamente, ma anche perché è uno dei primi libri che mi hanno fatta riflettere in modo più approfondito sull'ambiguità del male e la difficoltà a eliminare un impulso moralista durante la lettura, nonché della necessità di farlo.
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Il semi-gruppo di lettura.
Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, che vi avevo proposto 12 letture, una al mese, di autorə sudamericanə.
La lettura di gennaio era
Pedro Lemebel, Ho paura torero, Marcos y Marcos. Traduzione di M.L. Cortaldo e Giuseppe Mainolfi.
Due parole sull’autore. Lemebel è stato uno scrittore, saggista, artista, militante e attivista cileno. È stato definito il simbolo della controcultura nell’epoca post dittatoriale. Fondò negli anni ‘80, insieme a Francisco Casas, il duo performativo “Las Yeguas del Apocalipsis”. Tra i temi più evidenti e presenti in tutta la sua opera, ci sono “i desaparecidos, i diritti umani, la libertà sessuale, la ricerca di un dialogo democratico, l’opposizione alla dittatura”. Temi che tornano anche in Ho paura torero, libro che ho davvero amato. La storia intreccia le vite della Fata, travestitə romanticə, sarta per i ricchi della città, quella di Carlos, militante del fronte patriottico, a cui la Fata dà totale appoggio e aiuto, ma anche quella del dittatore Pinochet e della sua logorroica moglie. Le loro vite sono apparentemente molto lontane, finché si scontrano un giorno lungo la strada verso la capitale. Scritto divinamente, a tratti divertente e ricco di suspence, racconta l’amore, la passione, i desideri, la speranza, le meschinità della dittatura. Alla fine si ha voglia di ascoltare un sacco di musica adeguata. Un libro che vi consiglio davvero.
Se ti va di partecipare a questo gruppo di lettura, scrivimi e fammi sapere cosa ne pensi del libro che stai leggendo. A febbraio è il turno di Clarice Lispector e del suo La passione secondo G.H.
̶G̶e̶n̶n̶a̶i̶o̶:̶ ̶H̶o̶ ̶p̶a̶u̶r̶a̶ ̶t̶o̶r̶e̶r̶o̶,̶ ̶d̶i̶ ̶P̶e̶d̶r̶o̶ ̶L̶e̶m̶e̶b̶e̶l̶ ̶(̶M̶a̶r̶c̶o̶s̶ ̶y̶ ̶M̶a̶r̶c̶o̶s̶)̶
Febbraio: La passione secondo G.H., di Clarice Lispector (Feltrinelli)
Marzo: Operazione massacro, di Rodolfo Walsh (La nuova frontiera)
Aprile: La neve dell’ammiraglio, di Álvaro Mutiz (Einaudi)
Maggio: Sillabe di fuoco, di Gabriela Mistral (Bompiani)
Giugno: Il viaggio premio, di Julio Cortázar (Sur - dovrebbe uscire in primavera)
Luglio: Un’innocente crudeltà, di Silvina Ocampo (La nuova frontiera)
Agosto: Dell’amore e di altri demoni, di Gabriel Garcia Marquez (Mondadori)
Settembre: Figure nel salotto, di Norah Lange (Adelphi)
Ottobre: Finzioni, di Jorge Louis Borges (Adelphi)
Novembre: Impalcature, di Mario Benedetti (Nottetempo)
Dicembre: L’angelo dell’abisso, di Ernesto Sabato (Sur) (È consigliato, ma non obbligatorio, leggere prima Il tunnel e Sopra eroi e tombe)
Un album.
Questa puntata è stata scritta ascoltando Pink Moon, di Nick Drake.
Un link.
Window-swap.com ti fa aprire le finestre delle case degli altri (quelli che hanno dato il consenso, tranquilli). Sono in Cambogia, al momento.
Come passa il tempo quando ci si diverte. Anche questa volta siamo arrivati alla fine.
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Ci si risente presto. Ciao!
Silvia
L'autostrada disegnata è di Elisa Lipari.