Autostrada del sud #12
Benvenutə a una nuova puntata di Autostrada del sud, la newsletter che ha buoni propositi ben prima di capodanno e quindi torna prima del previsto.
Anzitutto un benvenuto ai nuovi arrivati. Se penso che questa newsletter era una mail a trenta amici e ora va a centinaia e centinaia di persone mi pare tutto abbastanza sbalorditivo.
Qui si parla di letteratura senza onanismo né sbrodolamenti, non si infilano parole auliche a caso per far vedere che si legge la letteratura difficile (o che siamo persone più raffinate di altre), non si crede che i libri siano il cibo dell'anima né che ci salveranno dall'apocalisse. Però si crede che sia un gran divertimento leggerli e che, senza, la vita sarebbe parecchio peggiore.
Iniziamo con un momento-occhi-a-cuore: mi arriva questa foto e la metto qui perché questa è proprio Autostrada del Sud: un furgone (Fafner, per i cortazariani) con cui viaggiare e nel quale dormire, molti libri e la voglia di partire che la sa solo il padre eterno. Torneremo a vedere il mondo, nel frattempo cerchiamo di portare pazienza.
Qualche informazione di servizio prima di iniziare.
Le prime tote bag sono partite. Una è finita a Modena, un'altra a Trieste, una a Roma, una perfino a Berlino.
Presto farò un nuovo ordine (le nuove le faccio color sabbia, che dite?) e chi la volesse può scrivermi all'indirizzo autostradadelsud [at] gmail [dot] com, indirizzo a cui potete scrivermi anche per salutarmi o raccontarmi che libro state leggendo.
Poi: grazie a chi mi ha sostenuto su Ko-Fi al costo di un caffè (e anche di più). Come una bambina grande ho scoperto che il prezzo minimo della donazione si può modificare e l'ho abbassato. Scusate il misunderstanding. Per chi, ora o in futuro, volesse sostenere questa newsletter, il canale Telegram e il nuovo progetto di cui non parlo per scaramanzia, può farlo QUI.
L'ultima novità ve la dico alla fine
Iniziamo.
Ecco qualche libro letto di recente o letto in questo 2020 ma di cui ancora non avevo parlato.
Mariana Enriquez, Le cose che abbiamo perso nel fuoco, Marsilio. Traduzione di Fabio Cremonesi.
Argentina (ma va?), Mariana Enriquez era già approdata in Italia con un altro libro, Quando parlavamo con i morti, edito Caravan Edizioni. Le cose che abbiamo perso nel fuoco è una raccolta di racconti uscita per Marsilio nel 2017, che l'ha consacrata una delle voci contemporanee argentine più interessanti. In una Buenos Aires misteriosa e macabra, si muovono personaggi alle prese con fantasmi, delitti, eventi orrorifici ed enigmatici. Il tutto è gestito con maestria e provoca suspense, ma anche un certo umorismo nero, che fa ridere quando si pensa che forse sarebbe meglio non farlo. Spassoso e a tratti splatter. Mi sono molto divertita a leggerlo.
Adolfo Bioy Casares, L'invenzione di Morel, Sur. Traduzione di Francesca Lazzarato.
Classico della letteratura sudamericana, è il romanzo più famoso di Casares, amico di Borges, grande casanova, marito di Silvina Ocampo. Scritto nel 1940, è un Black Mirror pre-Netflix. Visionario e allucinatorio, racconta la storia di un uomo che sbarca su un'isola misteriosa e in apparenza desera per sfuggire all'ergastolo. Scopre però di non essere solo. Non vuole essere trovato ma allo stesso tempo non sopporta di non essere visto. L'incontro con Morel - se di incontro si può parlare - lo porterà a sviluppare teorie sull'isola in cui si trova, sul mondo allucinatorio che abita, sulla morte e sulla vita.
Bernardine Evaristo, Ragazza, donna, altro, Sur. Traduzione di Martina Testa.
Divorato in una settimana, credo sia uno dei libri più belli letti nell'ultimo anno, o quanto meno uno di quelli che mi ha coinvolta di più. Ne avevo già accennato nella puntata precedente e posso solo confermare quanto sospettavo: è un libro incredibile, appassionante, coinvolgente, profondo senza dimenticare la parte di intrattenimento (dio grazie) che spesso i libri con un certo seguito dimenticano. Il libro racconta dodici storie di dodici donne, intrecciate tra loro con un ricamo a volte diretto, altre più sottile. Il risultato è un arazzo complesso e variegato, che raccoglie periodi storici e luoghi diversi. Le protagoniste sono donne con idee politiche, visioni, generi, orientamenti sessuali diversi, situazioni economiche e contesti culturali distanti tra loro. Questo permette all'autrice non solo di presentarci molti punti di vista, ma di poterli costantemente mettere in discussione, farci vedere i diversi lati della medaglia, insinuando sempre il dubbio su quale sia (se ci sia) una parte più giusta, più vera, più sana. Il tutto riducendo al minimo la punteggiatura. Pochissimi punti, nessuna maiuscola, "a capo" che diventano immediatamente naturali. Leggerlo è stata una gioia.
Violette Leduc, Thérèse e Isabelle, Neri Pozza. Traduzione di Adriano Spatola.
Finalmente torna sul mercato italiano Violette Leduc. Francese, protetta di Sartre e de Beauvoir e amica di Genet, Violette Leduc è stata per lunghissimo tempo una scrittrice in sordina, sebbene rivoluzionaria e sfacciata. Il primo romanzo si intitola L'asfissia, in Italia pubblicato da La Rosa e ormai fuori catalogo. Il più famoso è La bastarda, la storia della sua vita fino al 1944. In Italia fu pubblicato da Feltrinelli negli anni Sessanta, ora è fuori catalogo. E sempre per Feltrinelli uscì Teresa e Isabella, oggi riproposto da Neri Pozza, che ha mantenuto la traduzione precedente, decidendo però di tenere i nomi delle protagoniste in francese. Una storia d'amore tra due compagne di scuola (autobiografico, Violette Leduc si chiama in realtà Thérèse Andrée Violette), la scoperta di un nuovo desiderio e di se stesse. Gallimard censurò le 150 pagine iniziali perché troppo oscene (cosa non darei per leggerle). Leggere questo libro a distanza di così tanti anni può far sembrare a volte il suo stile troppo lirico, o posticcio. In realtà ha dialoghi visionari e bellissimi e contestualizzato (nel tempo e nella società) è un romanzo di grande audacia e coraggio. Speriamo che Neri Pozza decida di pubblicare tutta la sua opera.
Chiara Valerio, La matematica è politica, Einaudi.
Si è parlato moltissimo di questo libricino, che sta avendo una coda lunga e interessante sia in termini di critica che di pubblico. Io l'ho letto durante un viaggio su un pullman che per ore attraversava paesi brutti e ricordo di non essere mai riuscita a staccarmi. Chiara Valerio, scrittrice e matematica, in questo pamphlet crea un collegamento tra matematica e democrazia. Entrambe si fondano su un insieme di regole, entrambe "dipendono dall’insieme di definizione e dalle condizioni al contorno", entrambe si fondano su verità partecipate. Si legge che è un piacere, fa molto riflettere e fa quasi pensare: certo che potevo studiarla un po' di più, quando potevo.
Libri da recuperare (già usciti o che usciranno).
Nicola Lagioia, La città dei vivi, Einaudi.
Penso di non aver mai ricevuto così tanti messaggi, anche da persone che non sentivo da tempo, così pieni di entusiasmo. "Ma l'hai letto il nuovo di Lagioia? Bomba vera" "Oh, il nuovo di Lagioia è CLAMOROSO" "Devi assolutamente leggere il nuovo libro di Lagioia". Va bene, mi avete convinta, lo comprerò e leggerò. Nicola Lagioia non ha bisogno di introduzioni. A sei anni da La ferocia (premio Strega 2015) torna in in libreria con un libro che è la ricostruzione di uno degli omicidi più efferati e inspiegabili degli ultimi anni, quello di Luca Varani per mano di Manuel Foffo e Marco Prato. È un'indagine del male e nel male tra le strade di Roma, una riflessione sulla natura umana e sulla colpa. Un reportage narrativo che Domenico Starnone ha definito "finzione al suo meglio".
Anne Carson, Economia dell'imperduto. Utopia Editore. Traduzione di Patrizio Ceccagnoli.
Un nuovo editore è arrivato in libreria. Si chiama Utopia e sta sfornando libri molto interessanti (oltre che molto eleganti, a mio avviso). L'ultimo in ordine di uscita è quello di Anne Carson, Economia dell'imperduto, il suo primo saggio, in cui traccia un parallelismo tra le vite di due poeti europei, il greco Simonide di Ceo, vissuto tra il sesto e il quinto secolo a.C., e il romeno di origine ebraica Paul Celan, uno tra gli autori più acclamati del ventesimo secolo.
Shirley Jackson, La luna di miele di Mrs. Smith, Adelphi. Traduzione di Simona Vinci.
Nient'altro che gioia quando esce qualcosa di inedito di Shirley Jackson. E Adelphi ci fa un gran regalo di Natale. La luna di miele di Mrs. Smith è una raccolta di racconti curata dai figli di Jackson. Alcuni sono stati ritrovati in scatoloni, altri sono stati scoperti alla Library of Congress di Washington e alla San Francisco Public Library. In questa raccolta, dice il sito Adelphi, troveremo diversi temi cari a Jackson: il thriller e la fiaba gotica ma anche una comicità inattesa e molto altro.
Amparo Dávila, L'ospite e altri racconti, Safarà editore, Traduzione di Giulia Zavagna.
Abbiamo appena parlato di Shirley Jackson e parlare ora di Amparo Dávila ha un senso preciso. Anche questa è una raccolta di racconti e anche queste storie "sono terrificanti, ipnotizzanti e sapientemente realizzate". Con ambientazioni "inquietanti, surreali e iperreali insieme", Dávila è considerata "pioniera del fantástico mexicano" e "un punto di riferimento e un’icona per gli autori messicani e sudamericani, che la considerano 'una maga'". Sarà la mia prima lettura del 2021 e sento già che sarà un grande amore. Se non bastasse, Santo Julio Cortázar l'ha definita "straordinaria".
Ernesto De Martino, Oltre Eboli, tre saggi. Edizioni E/O. (In uscita il 27 gennaio 2021)
Dal comunicato stampa: "Nonostante sia considerato, a livello internazionale, uno dei maggiori innovatori dell'etnologia e della storia delle religioni, Ernesto de Martino appare oggi poco letto e studiato, quasi dimenticato dagli studiosi di antropologia, di post-colonialismo e di cultura popolare. Questi tre saggi rappresentano un invito alla riscoperta di uno degli intellettuali più originali che ha prodotto il nostro Novecento: da Intorno a una storia del mondo popolare subalterno, dove le riflessioni marxiste ci spingono 'oltre Eboli', passando per le epifanie e i canti popolari di Note lucane, fino a Il problema della fine del mondo, che indaga sul rapporto tra l’uomo, il mondo e il domani."
Lorenzo Alunni, Nel nome del diavolo, Il Saggiatore.
Esordio letterario di Lorenzo Alunni, ricercatore in antropologia presso l'École des hautes études en sciences sociales di Parigi, Nel nome del diavolo si apre con i protagonista che assiste a una scena: uno sciamano che sta per gettare nel fuoco una pagina di Moby Dick, il libro-ossessione dello zio che non sapeva di avere e che è appena morto. Da questa coincidenza, inizia un viaggio che sempre porta con sé le pagine di Melville e che disegna "una mappa di riti stregoneschi che lui, spinto da una forza oscura, è costretto a inseguire."
Varie ed eventuali.
Charles Yu (Europa Editions UK) ha vinto il National Book Award 2020 con Interior Chinatown. In Italia uscirà per La nave di Teseo.
Il Saggiatore ha acquisito i diritti di Louise Glück, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 2020.
Su Netflix è uscito il film tratto da La vita davanti a sé, che è un romanzo strepitoso di Romain Gary. Io non l'ho visto perché ho paura sia brutto (il romanzo è un capolavoro), ma farò un grande respiro e lo guarderò.
Shuggie Bain, di Douglas Stuart, ha vinto il Booker Prize 2020.
Stories of women told by women: Elena Ferrante recommends 40 twentieth-century female writers.
Hervé Le Tellier ha vinto il premio Goncourt con L'anomalia, uscito lo scorso agosto per Gallimard. In Italia arriverà il prossimo febbraio, pubblicato da La nave di Teseo.
Ed ecco l'ultima novità. In chiusura a ogni puntata, d'ora in avanti troverete una mini intervista a una persona che scrive o che lavora in ambito editoriale.
L'obiettivo è ovviamente avere nuovi spunti di lettura e averli dalla voce di chi con i libri ci lavora e/o di chi i libri li scrive.
Si parte con minimum fax e con Valentina Aversano, che ringrazio.
Spero che questa piccola conversazione vi piaccia.
Cinque domande a...
Valentina Aversano lavora in Minimum Fax dal 2012 e si occupa di creare e inventare contenuti e strategie per il sito, i social network e la newsletter della casa editrice. Ha anche altri progetti personali. Ha un blog, una newsletter che si chiama Basilico e un canale Telegram (sbarcato anche su Spotify) che si chiama Pesto. Ha inventato i #3fattidioggi ed è tra le organizzatrici del gruppo di lettura Strategie Prenestine.
Ogni tanto io e Valentina ci mandiamo note vocali per raccontarci come stiamo, i progetti che vorremmo coltivare e quelli che abbiamo abbandonato. Più di una volta mi ha dato saggi consigli che mi hanno fatto mettere in fila i pensieri ed è in generale una persona che ammiro per la sua positività, limpidezza, pazienza, cura.
1. Qual è il ricordo più bello che hai in Minimum fax?
Se chiudo gli occhi e faccio partire un video con tutti momenti più belli di questi otto anni in casa editrice mi vengono in mente soprattutto gli incontri: poter condividere piccoli e grandi momenti con autori e autrici, parlare di libri e storie personali, collezionare spunti di lettura bevendo una birra o nel tragitto verso un'intervista o una presentazione in libreria. Accompagnare Dorothy Allison al Festivaletteratura insieme all'ufficio stampa Rossella Innocentini è stato uno dei viaggi di lavoro che non scorderò mai, perché arrivato in un momento particolare, quando sono tornata nel mondo degli adulti dopo la pausa maternità: in quei giorni insieme ho appuntato su un piccolo quaderno tutte le parole che ci siamo dette, perché è davvero una grande scrittrice e una persona straordinaria capace di ascoltare, dare consigli e fare i discorsi più intimi e femministi che mi siano mai capitati in questo folle mondo editoriale. 2. Qual è il libro pubblicato dalla casa editrice per cui lavori che ami di più? E perché?
Sono legatissima a Un segno invisibile e mio di Aimee Bender: l'ho scoperto da lettrice, prima di diventare un'addetta ai lavori: è stato un vero colpo di fulmine, forse uno dei libri che ho consigliato di più alle fiere e tutte le volte che ne ho avuto occasione (anche in una puntata del podcast di minimum fax, poco tempo fa). La protagonista, Mona Gray, è innamorata dello smettere: potrebbe essere bravissima in mille campi, ma mette da parte tutto perché vuole proteggersi dalla vita, cercare il più possibile di non soffrire. C'è un motivo per cui ha deciso di fare così, ma succede qualcosa che la costringe a cambiare idea: amo questo romanzo per la capacità che ha Aimee Bender di aggiungere un po' di incredibile nelle storie di tutti i giorni e perché l'ho letto in un periodo in cui mi sembrava che questo libro parlasse proprio di me. 3. Qual è il primo ricordo che hai con la lettura e/o con un libro?
Ricordo le favole della buonanotte lette da mio padre e mia madre e i miei nonni che mi facevano sfogliare Tv Sorrisi e Canzoni insegnandomi a riconoscere le facce. I primi ricordi di me che leggo sono legati alla collana Junior Mondadori, prima quella celeste e poi la gialla, la lilla e la rossa: il primo libro che ho amato è stato Puzzy la strega sudiciona di Kaye Umansky. Poi è arrivata Bianca Pitzorno e mi ha cambiato un po' la vita. 4. Che libro stai leggendo in questo momento?
Non riesco a leggere in modo ordinato perché cerco spunti diversi a seconda di come mi sento: inizio molti libri in parallelo e, per rispondere alla tua domanda, ho aperto Goodreads e scoperto di avere in lettura diciassette titoli. Mi sento male. Sto già pensando a quale iniziare invece di finirne uno già partito: voglio leggere Città sola di Olivia Laing. 5. La tua libreria sta andando a fuoco e puoi salvare un solo libro per portarlo con te. Raccontaci quale e perché.
Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno è il mio libro della vita e se dovessi scappare via di corsa vorrei essere sicura di non dimenticarlo, perché spero un giorno di somigliare almeno un po' alla sua protagonista Prisca Puntoni: vorrei la sua fantasia, il suo sguardo sul mondo e il suo quaderno pieno di storie. Ho perso il conto delle volte in cui ho riletto questo romanzo e so che non mi stancherei mai di farlo ancora: tra quelle pagine io mi sento a casa, è il posto sicuro dove tornare quando tutto il resto si incrina. Non vedo l'ora di poterlo leggere a mia figlia.
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Un album.
Questa puntata è stata scritta ascoltando Jazzuela. Julio Cortazar y el jazz.
Un link.
Radio.garden è un sito che permette di ascoltare tutte, tutte, TUTTE le radio del mondo, spostandosi sulla mappa. Io ormai sono assidua ascoltatrice di Radio Cultura Argentina.
Grazie per aver letto fino a qui.
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Siate gentili con gli altri e cercate di stare bene.
Mi trovate sempre via mail, su Twitter, su Instagram e sul canale Telegram.
Alla prossima.
Silvia
L'autostrada disegnata è di Elisa Lipari.