Autostrada del Sud #1
Ok, avevate ragione. La prima puntata era un filo troppo homemade.
Va bene i contenuti, ma anche la forma ha la sua importanza. Quindi eccoci qui, con una newsletter carina, un nome in onore del mio scrittore preferito e un po' di cambiamenti.
Prima di iniziare questo nuovo corso, una parentesi necessaria (e una tantum, promesso): questa newsletter vuole essere una mail con consigli letterari, buone letture ma anche segnalazioni di cose interessanti in giro per il web e per il mondo. La scrivo come scriverei a un amico. Per questo ho deciso che parlare solo delle nuove uscite sarebbe limitante. Lo sarebbe soprattutto per me, perché diventerebbe un compitino senza cuore su cose che non ho letto e che posso supporre saranno belle; ma anche per voi, perché ci sono un sacco di libri belli da recuperare, e se posso aiutarvi nella scelta sono felice.
Quindi sì, parlerò anche di novità interessanti, ma soprattutto di libri che ho già letto e amato.
Avrei deciso anche di dare un tema a ogni puntata. Non saranno quindi consigli buttati lì a caso, ma sarà presente un filo conduttore - seppur vago - che tiene tutto insieme. Questo dovrebbe rendere la cosa stimolante per me che la scrivo e meno piatta per voi che la leggete.
Se avete consigli, richieste, suggerimenti, potete scrivermi a: autostradadelsud [at] gmail [dot] com.
Ultimissima cosa ma non per importanza: l'Autostrada disegnata è di Carlotta, che ringrazio infinitamente. Non solo si è proposta di aiutarmi, ma ha anche avuto un sacco di pazienza con le mie idee campate per aria, e le ha trasformate in qualcosa di reale. Davvero grazie.
Ok, cominciamo.
Il tema di questo mese è The present is female.
Il titolo l'ho preso da un incontro che si terrà a Londra il 21 ottobre, al FILL - Festival of Italian Literature in London, organizzato da Claudia Durastanti e Marco Mancassola, dove andrò e del quale racconterò (su Finzioni, e magari anche qui). Seguiteli perché sono bravi.
Ecco quindi qualche consiglio su libri molto belli di autrici molto brave che secondo me dovreste leggere e amare.
Elisabeth Strout, Tutto è possibile, Einaudi. Traduzione di Susanna Basso.
Vi avevo anticipato qualcosa nella versione beta, ora posso dire che le previsioni erano azzeccate. Tutto è possibile è un libro bellissimo, scritto da dio e con le atmosfere che tanto mi piacciono. Il Midwest e i campi di mais, le distese senza niente, le piccole comunità di cittadine sperdute. La Strout è bravissima a raccontarci stralci delle loro vite, delle loro dinamiche e dei loro rapporti presenti, insinuando passati che non possiamo sapere fino in fondo ma che capiamo e che riusciamo ad afferrare subito. Lo sto finendo e già mi manca.
Virginia Woolf, Diario di una scrittrice, Minimum Fax. Traduzione di Giuliana De Carlo.
Rileggo qualcosa di Virginia Woolf ogni volta che torno a Londra, quindi due/tre volte l'anno. È una delle scrittrici che consiglio di più, perché è quella che mi sembra di riscoprire ogni volta, e in modo diverso, un po' come la mia città preferita. Ogni volta che metto piede a Londra mi innamoro di nuovo di Londra, scopro una città nuova, che non tradisce quella che avevo conosciuto le volte precedenti ma che anzi l'arricchisce. Lo stesso vale per la Woolf, che mi racconta cose diverse con le stesse parole, ad ogni lettura. Quando mi chiedono da cosa partire nel leggerla - Virginia Woolf può spaventare - io dico sempre i Diari. Lo dico in generale per molti autori e autrici: i diari di qualcuno ti fanno capire chi è quella persona, come pensa, come scrive nella sua naturalezza e come è stata la sua vita. La lettura è frammentata dai giorni e dai capitoli brevi, non impegna e si può riprendere quando si vuole. In quelli di Virginia ci si perde e ci si diverte.
Emma Cline, Le ragazze, Einaudi. Traduzione di Martina Testa.
Di questo libro è stato detto molto e molto se ne è parlato. L'autrice, 28enne, ha avuto un contratto milionario ancora prima di scrivere il romanzo, attirando attenzioni e catalizzando aspettative. Una volta uscito, ha venduto un numero di copie spropositato e anche in Italia, uscito un annetto fa, è stato accolto molto bene. È stato accusato di essere una pura operazione commerciale (e può darsi che sia parzialmente vero) ma è indubbio il talento di questa autrice, così come che la storia faccia restare incollati al libro. Tanto mi è bastato per amarla. Racconta di Evie, adolescente alla ricerca di attenzioni e del suo disperato tentativo di farsi accettare da un gruppo di ragazze popolari, capitanate da Suzanne, bellissima e enigmatica. Evie finisce in una specie di comune dove vive una setta in piena adorazione per Russell, guru carismatico e controverso. La storia è ispirata a quella di Charlie Manson e racconta quanto vicini possiamo arrivare al male. Va letto.
AA.VV, Quello che hai amato, Utet.
È una raccolta di racconti uscita qualche anno fa. Il tutto nasce da Abbiamo le prove, sito che era gestito da Violetta Bellocchio (poi, anni dopo, anche io ci ho scritto un racconto) e che pubblica storie vere scritte da donne. In Quello che hai amato ci sono undici racconti (i più belli, per me, sono quello di Giusi Marchetta, Claudia Durastanti e Nadia Terranova), ognuno racconta un momento, un pezzo di vita, una cosa che è rimasta addosso. Ogni tanto torno a rileggerne qualcuno e scopro che mi piace ancora.
Ferrante Fever.
Il pubblico si è diviso tra chi la considera letteratura da fotoromanzo e chi l'ha innalzata all'altare dei grandissimi. Se non vivete in un bunker sapete già tutti di cosa sto parlando, avete la vostra opinione e via discorrendo. Io ho molto amato i romanzi di Elena Ferrante che ho letto, e sono una sua fan anche se non penso che sia Elsa Morante. La cosa bella è invece che esce Ferrante Fever, il documentario di 90 minuti su questa autrice italiana che è riuscita a conquistare gli Stati Uniti. Sarà nei cinema il 2, 3 e 4 ottobre e QUI potete trovare il trailer.
Joan Didion Fever.
Lo avevo anticipato nella versione beta, il 27 ottobre Netflix lancia il documentario sulla mia amata Joan. QUI il sito ufficiale. Aspetto questo momento da anni, il 27 non ci sono per nessuno.
PROSSIME USCITE
Joy Williams, Racconti scelti, Edizioni Black Coffee.
Non ne so moltissimo, se non che Joy Williams è molto famosa negli Stati Uniti e quasi sconosciuta in Italia. Il titolo originale della raccolta di racconti che uscirà a dicembre per Edizioni Black Coffee (non li conoscete? recuperate) è The visiting privilege, e QUI potete trovare la recensione uscita sul The Guardian. Lei ha 73 anni e ha vinto diversi premi, tra cui lo Strauss Living Award e il Rea Award per la short story. Il suo primo romanzo si intitola State of Grace, è uscito nel 1973 e gli valse la nomina per il National Book Award. In Italia è stata pubblicata da Nutrimenti, che nel 2010 fece uscire I vivi e i morti. Me ne hanno parlato un gran bene e non vedo l'ora di leggerla.
Chiara Barzini, Terremoto, Mondadori. Traduzione di Francesco Pacifico e Chiara Barzini.
È uscito il 26 settembre in Italia e ha una copertina bellissima. Soprattutto, ha una storia al contrario. Romana, negli anni '90, da adolescente, Chiara si è trasferita con la famiglia a Los Angeles. Ha scritto questo libro in inglese (Francesca Marciano docet), che è uscito negli Stati Uniti con il titolo Things that happened before the earthquake per Doubleday (Penguin Random House), dopo essere stata scoperta da Gerry Howard, l'editore americano di DFW. La storia sembra parlare di lei. Un'adolescente della Roma bene viene catapultata nella L.A. degli anni '90, quella del grunge e dei rave illegali, scoprendo un mondo completamente nuovo. QUI potete trovare una sua intervista a Vogue Italia.
Joyce Carol Oates, Loro e Il paese delle meraviglie, Il Saggiatore. Traduzione di Bruno Oddera per Loro e di Alessandro D'Onofrio, Giulia Poerio e Alessandro Vezzoli per Il paese delle meraviglie.
Joyce Carol Oates è probabilmente la scrittrice più prolifica del mondo. Intendo dire che ha scritto un centinaio di libri, tra cui 40 romanzi, non so se mi spiego.
La scorsa primavera quei gran fighi de Il saggiatore (una casa editrice che amo follemente) hanno pubblicato i primi due volumi di quella che viene chiamata Epopea americana della Oates, ovvero Il giardino delle delizie e I ricchi (QUI potete leggere un gran pezzo di Teresa Ciabatti uscito su La lettura).
A ottobre escono gli altri due volumi, si intitolano Loro e Il paese delle meraviglie, che completano un'opera mastodontica che è stata definita "il grande romanzo americano". Il primo era ambientato nello scenario assolato delle coltivazioni di tabacco del Kentucky negli anni '50, il secondo entra in una ricca e colta famiglia newyorkese negli anni '60, il terzo è ambientato negli anni della grande depressione e vede una giovane ragazza incinta in cerca di una nuova vita, il quarto vede un padre intenzionato a riprendersi la figlia, che si è rifugiata in una comune hippy di un fantomatico guru. Tutti e quattro raccontano la sfiorire del sogno americano e la perdita dell'innocenza (le copertine sono M E R A V I G L I O S E, e a metà mese uscirà su Finzioni un gran pezzo che ne parla, ricordatevi di leggerlo).
Ecco quanto. Spero che questa prima puntata vi sia piaciuta.
Prometto che non scriverò più di una puntata al mese e non diventerò spam.
Ci si risente, se viva, attorno a inizio novembre.
Silvia
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